8 giugno 2013 – Finalmente è arrivata la notizia che tutto il popolo gialloblù aspettava. Nell’anno del ritorno in serie A – dopo undici anni trascorsi in B e Lega Pro – al timone dell’amata squadra gialloblù ci sarà ancora Andrea Mandorlini. Dopo i meritati festeggiamenti, seguiti all’ultimo match casalingo con l’Empoli, Setti e Sogliano hanno tenuto per una decina di giorni tutti i tifosi scaligeri con il fiato sospeso, prima di decidere di proseguire con il mister delle due promozioni in tre anni. A dir la verità – come ha affermato Sogliano – Mandorlini non aveva bisogno “tecnicamente” di alcuna conferma, forte di un contratto con scadenza giugno 2014. Tuttavia era comunque nello stato lecito delle cose concedere alla società e all’allenatore un periodo di riflessione per condividere i rispettivi pensieri e le reciproche aspettative ed ambizioni, e verificare se esistevano le condizioni per proseguire insieme. In queste settimane non sono certo mancate le consuete voci “destabilizzanti” su potenziali candidati alla panchina gialloblù come Giuseppe Sannino e Devis Mangia, guarda caso uomini fidati del diesse scaligero. Alla fine l’ha spuntata però il tecnico di Ravenna che avrà quindi l’occasione di tornare in Serie A, dopo le due precedenti esperienze con Atalanta e Siena, concluse anticipatamente con due esoneri. Mandorlini rappresenta una precisa scelta di continuità e credo sia sempre stata l’opzione migliore, l’uomo giusto in grado di condurre i gialloblù nel massimo campionato.
Il mister rappresenta il vero valore aggiunto della squadra scaligera, presa in mano quasi alle soglie dei play out della Lega Pro e riportata in serie A in sole tre stagioni. Il punto di forza del tecnico gialloblù è stato in questi anni quello di aver saputo dare sempre alla sua squadra una precisa identità di gioco, creando ogni volta un gruppo forte e coeso in grado di portare in campo la sua idea di calcio. Senza falsi proclami credo che proprio il suo concetto di calcio possa essere più efficace e più redditizio in un campionato tecnico come la serie A, più di quanto non lo sia già stato in B e Lega Pro. E questo rappresenta decisamente un ottimo punto dal quale partire per impostare la nuova stagione. Toccherà ora a Sogliano, in sintonia con l’allenatore, l’impegnativo compito di mettere a disposizione di Mandorlini un organico valente e competitivo, in grado di disputare un buona stagione e raggiungere il traguardo “minimo” della salvezza. Sicuramente saranno necessarie delle “dolorose” rinunce – i giocatori meriterebbero tutti la riconferma, tuttavia la serie A richiede un salto di qualità imprescindibile – che dovranno essere “rimpiazzate” da innesti in grado di elevare il tasso tecnico e garantire nel contempo la giusta dose di esperienza. In ogni caso, visto che i gialloblù dovranno essere in grado – come va ripetendo da mesi Sogliano – di acquisire sin da subito una mentalità da “outsider”, sono ancora più convinto della bontà della scelta operata dalla società.
Per dare l’idea dello spirito con il quale il mister affronterà la nuova avventura cito testualmente la sua personale dedica sull’annuario gialloblù : “Se ci fosse la possibilità vorrei fermare il tempo. Ma so che non è possibile. Quello che sto vivendo qui è indescrivibile, non mi è mai capitata una cosa del genere”. Credetemi, siamo in buone mani.
Buon lavoro, Mister!
Enrico Brigi
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