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Ancora Moccia.

Creato il 29 novembre 1999 da Missbailing
Faccio mea culpa: è già la seconda volta che ne parlo ma davvero non ne posso fare a meno.
Oggi mentre ero in macchina ho sentito alla radio una breve (per fortuna) intervista a Federico Moccia.
Premetto che mi ha urtato i nervi già dai primissimi minuti con quella sua vocetta gigionesca e un po’ bburina.
A parte questo: era chiamato in causa in quanto responsabile di un’improvvisa ed acerba ondata di "passione cinefila" nei ragazzini italiani tra gli undici e i quindici anni (tipo: se si appassionano al cinema a quell’età, anche guardando filmetti, poi magari si evolvono, no? secondo me no, comunque…).
Il Moccia, gongolante ed orgoglioso nel suo ruolo di icona dei teen agers, ha quindi esordito paragonandosi al Salinger de "Il giovane Holden" (la cosa non merita neppure un commento), ha continuato dicendo che nel suo ultimo film ci sono molti spunti di riflessione (idem come sopra) e, alla domanda "progetti cui stai lavorando" ha risposto che, insieme al suo staff di sceneggiatori (cioè, ha pure bisogno di uno staff di sceneggiatori per partorire certe insulse banalità?!?) sta scrivendo il seguito di "Scusa ma ti chiamo amore" ovvero una cosa dal divertentissimo (a suo dire) titolo che suona più o meno come "Scusa ma ti vorrei sposare".
L’intervista è terminata con spiritosaggini varie, ma io avevo già smesso di ascoltare.
Ripensavo infatti con nostalgia ai lontani pomeriggi cinefili degli anni tra la terza media e il ginnasio, insieme alle mie amiche: cinema inglese innanzitutto (Ivory la nostra icona), vecchi e strampalati film di Almodovar ("Donne sull’orlo di una crisi di nervi", ma soprattutto "Legami!"), un po’ di Woody Allen (anche se ammetto che non era il mio preferito), e poi la trilogia "Maurice-Morte a Venezia-Gli occhiali d’oro", ovvero tutto ciò che si poteva trovare all’epoca in una cineteca di provincia sull’argomento "cinema gay", e naturalmente una serie infinita di film in costume, primi tra tutti "Le relazioni pericolose" e "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli.
Bhà… quando mi abbandono a certi ricordi mi sembra di essere una vecchia cariatide brontolona!
E’ vero che io e le mie amiche avevamo forse gusti cinematografici esageratamente originali e snob per l’età, e magari se i nostri genitori avessero saputo che noleggiavamo certi film a 13 anni avrebbero pure avuto da ridire… però che tristezza questi ragazzetti moderni!

[ah... se volete farvi del male vi consiglio di andare a visitare la nuova fantastica community di Federico Moccia].


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