Gli autori di Hardest Game Ever 2 tornano alla carica con una nuova compilation di assurdi minigame
Vi ricordate di Gioco più difficile mai 2, l'infelice titolo italiano di Hardest Game Ever 2? Sulla falsariga dei vari WarioWare, il titolo sviluppato da Orangenose Studio metteva alla prova i nostri riflessi con una serie di minigame man mano più difficili, tutti accomunati dall'assurdità delle situazioni rappresentate sullo schermo: il molestatore a cui tirare il maggior numero di schiaffi possibile in un determinato intervallo di tempo, le palline di gelato da impilare nel modo giusto, il solletico da fare con una piuma sulla pianta di un piede e così via. Il successo del gioco non poteva che spianare la strada a un sequel, ed ecco così Toughest Game Ever 2: trenta minigame divisi in tre gradi di difficoltà, lo stesso approccio ironico e la stessa, infelice traduzione in italiano, in questo caso "Gioco più difficile di sempre 2". La schermata principale consente di accedere alle tre categorie di minigiochi incluse nel pacchetto, divise per il livello di sfida (facile, normale, difficile) e organizzate a "compartimenti stagni" per quanto concerne gli achievement. Gli sviluppatori hanno infatti riproposto la struttura freemium dell'episodio precedente, che permette di sbloccare le nuove missioni ottenendo una certa quantità di perfect score oppure, in alternativa, spendere i punti giornalieri guadagnati con un giro di slot o, infine, mettere mano al portafogli per un in-app purchase. Una soluzione tutto sommato onesta, che spinge gli utenti a impegnarsi per ottenere la miglior valutazione possibile in ogni minigioco, così da poter proseguire la loro "avventura", tra sfide sempre più improbabili. A fare da contorno, qualche banner pubblicitario poco fastidioso, nell'estremità alta dello schermo, e pochi pop-up che compaiono generalmente quando tocchiamo il pulsante "continua" un certo numero di volte di seguito.
twittalo! Gioco più difficile di sempre 2 offre nuove e divertenti sfide basate sui riflessi e la coordinazione
Dita di fuoco
La filosofia alla base dell'esperienza casual di Toughest Game Ever 2 fa leva principalmente sulla nostra reattività, sia in termini di colpo d'occhio che di effettiva velocità e coordinazione delle dita. I minigame prevedono l'uso di uno o entrambi i pollici, e implicano spesso e volentieri il calcolo del timing perfetto per poter ottenere l'ambita "S" e sbloccare la sfida successiva. La differenza sta nella "spiegazione" che precede ogni sfida, che nel precedente episodio della serie era rappresentata da un'immagine statica con testo a corredo, mentre ora c'è un'animazione che fa capire bene come si svolge l'azione e cosa dovremo fare. Schiacciare uno scarafaggio più volte possibile entro un certo periodo di tempo? Alzare la cornetta del telefono rapidissimamente, non appena squilla? Caricare la batteria di un'auto anche quando non riusciamo più a vedere l'indicatore, calcolando a mente quanto manca prima di superare la soglia limite e incorrere nel game over? Lo stile dei minigiochi non è cambiato, anche dal punto di vista grafico, grazie a un design chiaramente ispirato ai manga giapponesi ma che attinge anche alla semplicità dei disegni dei bambini, ricorrendo sempre a tonalità allegre e accese. Certo, dal punto di vista tecnico a interessare di più è la precisione dei comandi touch, e a tal proposito si può parlare di un lavoro fatto piuttosto bene ma lungi dall'essere perfetto, quantomeno in determinati frangenti, in cui ci si chiede se si è commesso davvero un errore o è stato il terminale ad aver recepito l'input male oppure in ritardo. Nonostante queste perplessità, che chiaramente si fanno vive in particolare durante le sfide del livello di difficoltà più alto, Toughest Game Ever 2 non delude i fan di Hardest Game Ever 2, catturandone immediatamente l'attenzione grazie alle folli idee messe in campo e all'ingegnosità di alcune soluzioni.
Pro
- Folle e divertente
- Terribilmente immediato
- Impegnativo e appagante
Contro
- Nessuna novità di rilievo
- I controlli talvolta non sono all'altezza