Ancora scontri a Kiev. Un poliziotto di 27 anni è stato ucciso questa notte mentre si recava nel dormitorio delle forze speciali dopo la fine del suo turno di lavoro. La notizia è stata diramata dal portavoce del ministero dell’interno ucraino. Intanto si registra anche la morte di uno dei feriti dei violenti scontri di domenica tra polizia e manifestanti, sempre a Kiev. La notizia è stata data dal partito nazionalista “Svoboda”.
Ancora scontri a Kiev quindi e purtroppo anche vittime. Le tensioni sono state come sempre tra le forze dell’ordine, in assetto antisommossa e i manifestanti antigovernativi. La protesta ha raggiunta il culmine domenica, poi era sembrata aprirsi una sorta di fragile tregua di un paio di giorni, confermata anche dalle parole del presidente ucraino Janukovich che aveva annunciato la modifica delle leggi considerate dai manifestanti “dittatoriali” sulla libertà di espressione e di manifestazione e anche un rimpasto di governo. Timide aperture che però sono state respinte al mittente, con il riesplodere delle tensioni a Kiev e la polizia che è intervenuta contro i manifestanti e le barricate erette per le strade con cannoni ad acqua, mentre i manifestanti lanciavano fuochi d’artificio e anche bombe molotov. Alcuni manifestanti hanno anche sostenuto di essere stati oggetto di spari con proiettili di gomma.
Intanto continua lo scontro di dichiarazioni tra il ministero dell’interno ucraino e i manifestanti. Il dicastero ha infatti accusato i manifestanti di aver ferito e rapito tre poliziotti a Kiev, uno dei quali sarebbe stato ricoverato in seguito a una ferita di coltello, mentre degli altri due non si avrebbero notizie. Accusa rispedita al mittente dai manifestanti, che hanno parlato di “provocazione” da parte del governo.