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Ancora sul Dashain

Creato il 24 ottobre 2012 da Cren
Ancora sul Dashain
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Oggi alle 11,29 (local time) si riceve la tika. E’, secondo gli oracoli, il momento propizio e il presidente Ram Baran Yadav ha accolto i dignitari nel suo palazzo di Bal Niwas. Gli anziani, in tutte le famiglie, le appongono sulla fronte dei parenti più giovani. Un tempo era il sovrano che scendeva fra la gente a segnare il Vijaya Dashami e a consacrare l’unione famigliare. I migranti tornano, se possono, dai paesi in cui sono sfruttati;  da Kathmandu si parte per ricongiungersi alle famiglie dei villaggi. Gli acquisti sono stati fatti nei giorni scorsi e la città si svuota.

Gianni è andato in giro e ci racconta. Ed eccoci. E`arrivato il Dashain la Festa di tutti . La piu` importante festivita` per le Comunita` Induiste e non solo almeno in queste Regioni. L`omaggio a Durga, la Dea Nera, inquietante nell`iconografia con le corone di teschi a decorarne l`immagine. Se ne chiede la benevolenza e a Lei sono sacrificati bufali, montoni o piu` semplicemente pollame; il loro sangue servira` ad aspergere e benedire tutti gli oggetti di uso quotidiano. Non sono molto attratto ne` coinvolto da queste cerimonie…insomma….vedere decapitare degli esseri viventi e il loro liquido sprizzare a macchiare automobili, motociclette, addirittura computers; oppure le entrate degli uffici macchiate di rosso non e` che lo ritenga il massimo, non ho istinti particolarmente sanguinari. Comunque, ad onor del vero, le carni dopo il sacrificio vengono consumate durante le visite famigliari; dopo si  riceve vicendevolmente la tika,  un impasto di riso e polvere rossa  impressa sulla fronte dei visitatori a mo` di benedizione.

Ora il riso e` quasi maturo, ancora un`altra mesata e sara` raccolto per l`altra grande Festivita` dell`Autunno , il Tihar (la Festa delle Luci), che personalmente ritengo piu` affascinante nelle sue rappresentazioni. Kathmandu e` citta` di immigrazione, anzi, di inurbamento selvaggio, cosi` ora si e` svuotata in larghissima parte. Chi puo` torna al villaggio nativo per una vacanza o piu semplicemente per una visita ai propri luoghi.

Ora e` bello riscoprire la citta` nel suo indescrivibile eppure meravigliosamente magico sgarrupament. Entrare negli innumerevoli cortile dei vecchi quartieri ora vissuti dai pochi rimasti in citta`, andarsene nel Bazar di Asan Tole adesso occupato da pochi venditori occasionali in arrivo magari dal confine cinese con le loro merci a poco prezzo, senza il continuo rumore da sovraffollamento. Un`atmosfera tra Religiosita`, Tradizione e soprattutto, a mio parere, Superstizione. Comunque, seppure razionalisti, e` difficile rimanere insensibili e si puo` anche perdonare il bagno di sangue in onore di Durga.

Del resto non sono certamente dissimili il nostro Natale o altre numerose ricorrenze che segnano le scadenze della nostra Cultura Occidentale, celebrate spesso con grandi mangiate a base di carni o pesci. Ci sarebbe da considerare come scusante che qui` si verifica solo una volta all`anno la possibilita` di avere alimenti a sufficienza; troppa la poverta`per permettersi frequentemente pasti a base proteica. Qui` e` ancora una conquista di la` da venire.  A postilla, comunque, sacrifici a ben vedere molto meno sconvolgenti rispetto a qualsiasi mattatoio industriale nostrano, specialmente nel trattamento dell`animale da vivo.

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