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Ancora sul referendum dell’87

Creato il 27 dicembre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Riprendo un interessante post di Newclear che tira in ballo il famoso referendum dell’87, cui si appellano molti dei contrari al nucleare.  Nell’articolo vengono analizzate 4 ragioni per cui tale referendum non sarebbe più adatto ai nostri tempi e alla nostra situazione

1) Il referendum si svolse oltre 23 anni fa, sotto l’effetto emotivo dell’incidente di Chernobyl. Nel frattempo moltissime cose sono cambiate, gli Italiani stessi sono cambiati e i cittadini di oggi hanno il diritto di dire la loro;

2) Nel 1987 il cambiamento climatico non era ancora un’emergenza mondiale come lo è oggi. Istituzioni internazionali come l’ONU, l’OCSE e la UE  indicano il nucleare come una delle soluzioni per limitare l’aumento della temperatura terrestre;

3) Negli ultimi 23 anni si è giunti alla conclusione che rispetto ai combustibili fossili il nucleare fornisce un’energia più sicura, genera meno incidenti e inquinamento, meno emissioni e un numero assai minore di malattie correlate;

4) Infine (e questo è a mio avviso il punto fondamentale del dibattito) il referendum del maggio 1987 non bocciò formalmente il nucleare ma era relativo all’abrogazione di tre norme secondarie: un comma che attribuiva al Cipe poteri per la localizzazione delle centrali nucleari; un secondo comma sull’erogazione di fondi per le aree dove sarebbero state installate le centrali nucleari; infine una norma che consentiva all’Enel di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all’estero.

Anche queste 3 norme sono state superate dalla storia. Il potere sostitutivo del Cipe ancora esiste, ed è stato addirittura introdotto nella Carta costituzionale con la riforma del titolo quinto del 2001. L’erogazione dei contributi ai territori che ospitano impianti termoelettrici è proseguita nonostante l’esito referendario. E il divieto per l’Enel di assumere partecipazioni all’estero nel settore nucleare è decaduto con la privatizzazione dell’azienda.

Insomma questi 23 anni hanno portato grandi cambiamenti non solo nel nostro paese, ma in tutto il mondo. Possiamo ignorare tali cambiamenti e proseguire per il percorso già tracciato, oppure possiamo prendere atto della nuova realtà, delle nuove esigenze, dei progressi tecnologici, e prendere in considerazione questa nuova soluzione.

 



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