Niente alieni e nessuna sfera di Dyson, quindi, perché l'anomala curva di luce della stella KIC 8462852, che ha causato tanti rumors ultimamente, sarebbe il risultato del passaggio di una nuvola di comete o di detriti cometari. Il nuovo studio, guidato da Massimo Marengo della Iowa State University di Ames e basato sui dati del telescopio della NASA Spitzer, è stato pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal Letters.
KIC 8462852: THE INFRARED FLUX [abstract]
We analyzed the warm Spitzer/IRAC data of KIC 8462852. We found no evidence of infrared excess at 3.6 μm and a small excess of 0.43 ± 0.18 mJy at 4.5 μm below the 3σ threshold necessary to claim a detection. The lack of strong infrared excess 2 years after the events responsible for the unusual light curve observed by Kepler further disfavors the scenarios involving a catastrophic collision in a KIC 8462852 asteroid belt, a giant impact disrupting a planet in the system or a population of dust-enshrouded planetesimals. The scenario invoking the fragmentation of a family of comets on a highly elliptical orbit is instead consistent with the lack of strong infrared excess found by our analysis.
Kepler ha monitorato la stella per quattro anni, osservando due episodi insoliti nel 2011 e nel 2013.
I risultati erano stati riportati sulla rivista Monthly Notices della Royal Astronomical Society e discussi in un nostro precedente post.
KIC 8462852 è più calda e più massiccia del Sole ed è situata a 1.500 anni luce dalla Terra nella costellazioni del Cigno.
Di solito quando si è in presenza di un transito, la luce della stella viene bloccata solo in parte e con una certa regolarità di giorni, settimane o mesi, a seconda dell'orbita del pianeta e della sua distanza dalla stella madre. KIC 8462852, invece, aveva mostrato una curva di luce irregolare con tuffi di luminosità fino al 15% o addirittura al 22% in un'occasione. Era chiaro fin da subito che non doveva trattarsi di un transito "standard".
KIC 8462852 - curva di luce
In basso, il dettaglio su i due eventi D800 e D1500.
Boyajian et al.
Il team aveva vagliato una serie di possibilità: la presenza di un disco di polveri attorno alla stella, una collisione planetaria o tra grandi asteroidi, o quella che fin da subito era sembrata l'idea migliore, ossia il passaggio di una nuvola di esocomete.
La prima ipotesi era stata scartata perché i dischi protoplanetari sono in genere una prerogativa delle giovani stelle mentre KIC 8462852 è un astro maturo; la seconda venne accantonata perché il telescopio Wide-field Infrared Survey Explorer ( WISE), che in infrarosso rileva facilmente il calore di polveri e i detriti generati da un impatto, non aveva trovato alcun segnale. Tuttavia, queste osservazioni risalivano al 2010 quando ancora non era stata notata alcuna anomalia nella curva di luce della stella. Nel 2015, Marengo ed il suo team hanno perciò deciso di dare un'altra occhiata in infrarosso, questa volta con il telescopio Spitzer.
La collaborazione Kepler / Spitzer non è nuova: le osservazioni nella luce visibile del primo, infatti, vengono quasi sempre affiancata da quelle in infrarosso del secondo per cercare dischi protoplanetari:
"Spitzer ha osservato tutte le centinaia di migliaia di stelle dove Keplero ha cercato i pianeti nella speranza di trovare l'emissione infrarossa di polvere circumstellare", ha detto Michael Werner, scienziato del progetto Spitzer presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California.
Ma come WISE, anche Spitzer non ha trovato alcun eccesso significativo di luce infrarossa, permettendo così di escludere l'ipotesi di una collisione a favore di un freddo sciame di comete, si legge nel report. Queste, infatti, che sono per lo più palle di ghiaccio, non avrebbe lasciato alcuna firma del loro passaggio rilevabile in infrarosso.
Il capobranco sarebbe una grande cometa, quella che ha bloccato la luce della stella nel 2011, seguita da una famglia di comete più piccole e frammenti vari nel 2013.
Per risolvere il caso, serviranno comunque altre osservazioni:
"Queta è una stella veramente strana", ha commentato Marengo. "Non riusciamo ancora a sapere che cosa sta succedendo attorno a questa stella ma questo è ciò che la rende così interessante".