O meglio, ancora lui.
L'alunno dell'anafora.
Stavolta trattavasi di scrivere un diario di viaggio; ognuno doveva raccontare un viaggio fatto, dividendo il testo in: introduzione nella quale raccontare perché si era effettuato quel viaggio, descrizione del percorso, presentazione di eventuali compagni di avventura, conclusioni personali.
- Maé, ma io so' juto sulo 'na vòta c'a squadra che m'alleno io a Catanzaro e manco ci volevo ji!
- Ti ho detto tante volte di non parlare in dialetto a scuola: sforzati, altrimenti non riuscirai a rielaborare bene i testi scritti. E non si dice 'che m'alleno' ma 'con cui mi alleno'.
- Sì, maé, ma comunque io so' stato solo 'na volta a Catanzaro con la squadra che con cui mi alleno e non ci volevo andare nemmeno
- Invece è stato un bene che tu sia andato, vedi, così puoi fare il testo.
- Ma pé forza s'adda fa'?
- E certo! A scuola si viene per questo! E parla in italiano!
Testo: Diario di viaggio
Introduzione:
Io a Catanzaro non ci volevo andare. Però l'allenatore mi ha portato per forza. E pure il diario di viaggio non lo volevo fare ma la maestra ha detto che lo devo fare per forza pure perché il viaggio l'ho fatto. Lo sapevo che era meglio se non andavo, a Catanzaro.
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