Magazine Società

Ancora un po'

Creato il 30 luglio 2011 da Jitsumu

Ancora un po'

Rassicuriamo i mercati. Cerchiamo la fiducia dei mercati. Subiamo la bocciatura dei mercati. Agiamo per darci credibilità agli occhi dei mercati. Ci sacrifichiamo per non cadere vittima della speculazione sui mercati. Insomma "i mercati" dominano la scena politica e di conseguenza la scena sociale di tutto il pianeta. La gerarchia è sempre quella, la stessa che ormai da anni abbiamo compreso: la finanza gestisce la politica come suo braccio armato per privare la moltitudine dei suoi più elementari diritti in nome di un risanamento che non avverrà mai, per il semplice motivo che l'indebitamento sovrano è una caratteristica endemica, fisiologica del monetarismo. Come si può pretendere di bloccare o addirittura invertire la tendenza della crescita di debito pubblico dei paesi a rischio default, se l'indebitamento pubblico è una caratteristica che nel corso dei secoli è stata progressiva per tutti gli Stati. Perchè continuiamo ad accettare di dover sostenere sacrifici enormi dal punto di vista economico e sociale in nome del pagamento di interessi sul debito, quando poi quello che vediamo ogni giorno davanti agli occhi è lo spettacolo di una diseguaglianza economica e di diritti sempre più pronunciata? Questo mostro invisibile del "mercato" usato come spauracchio per giustificare tutto l'esproprio di risorse alla moltitudine deve cessare di essere un entità impersonale che valutiamo distrattamente e che ci fa stringere le spalle. E' esemplificativo che oggi negli Stati Uniti i politici si accapiglino non certo per risolvere il problema (che, ripeto, non può essere risolto restando nei parametri del capitalismo finanziario e del monetarismo) ma per rimandarlo, alzando semplicemente il tetto sotto il quale il debito pubblico statunitense può continuare a crescere. Ancora per un po'.Per consultare il grafico in foto clicca qui
By Jitsu Mu L'articolo è liberamente riproducibile a condizione che venga citata la fonte attraverso un link all’articolo

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine