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Ancora una vittoria: povera Merkel, diamole respiro.

Creato il 10 luglio 2012 da Albertocapece

Ancora una vittoria: povera Merkel, diamole respiro.Quello che vedete a sinistra è un esempio di come una storica sconfitta possa al momento essere trasformata in una grande vittoria. Ma se errare è umano, mentire è dei regimi, assecondare il potere è dei giornali, perseverare è diabolico: dopo una prima vittoria fasulla di Monti, sbugiardata urbi et orbi, ecco che i quotidiani tecnofiliaci cercano di venderne una seconda, ancor meno credibile della prima. E persino il fatto che il premier se ne sia andato anzi tempo dalla riunione dell’eurogruppo, segno inequivocabile dello smacco, viene giustificato col fatto che aveva ottenuto tutto. Il che è proprio uno squallido tentativo di circonvenzione di incapace, il segno di come certi quotidiani considerano i loro lettori.

Tutto che? Il sacchettino di mosche, l’esca per le tinche? E’  evidente che tutto è ritornato in alto mare: dell’unione bancaria, se tutto va bene se ne parlerà l’anno prossimo, gli aiuti alle banche spagnole forse ci saranno nella misura necessaria se e quando sarà attivato il Mes che è ancora in forse, visto che la corte costituzionale tedesca ne potrebbe bloccarne la ratifica a giorni. E sugli spread finora ci sono solo chiacchiere e nessun fatto concreto.

Parlare di vittoria di fronte all’evidente disunione d’Europa, non è nemmeno più una forzatura, è un deliberato inganno. Pensare che la salvezza possa venire dal Mes, anche una volta messo in piedi, è infatti del tutto illusorio: innanzitutto perché esso sarà dominato dalla Germania e dai suoi satelliti: nessuna spesa potrà essere deliberata senza il loro assenso e anche un via libera significa poco visto che la dotazione di 500 miliardi è del tutto insufficiente alla bisogna. Tanto più che il fondo verrà alimentato dagli stessi bilanci degli stati da “salvare”. Tutto il resto sono pezze a colore che cercano di mascherare la realtà.

La cosa è talmente evidente che il Financial Time pubblica uno studio della Duke University in cui si ipotizza come una

Ancora una vittoria: povera Merkel, diamole respiro.
via d’uscita per l’ Italia, un parziale consolidamento del debito con abbassamento unilaterale degli interessi e il rinvio del loro pagamento. Ciò che non si dice è che questa sarebbe una mossa suicida nell’attuale contesto: chi mai potrebbe compare più titoli italiani? Avrebbe però un senso e un’efficacia nell’ambito di un’uscita dall’euro: quanto meno un ritorno a una divisa nazionale allontanerebbe la possibilità purtroppo sempre più concreta di un default. Questo è dunque quanto  comincia ad essere suggerito dalla stampa internazionale portavoce della finanza, sia pure in termini ancora non così espliciti: si lascia ancora al lettore fare 2 più 2.

Di fronte a tutto questo rimane da comprendere a quali interessi risponda l’esasperato montismo della grande stampa che spinge insospettabili testate a diventare haus organ  dei tecnici, salvo affidare a pezzi di contorno o ai propri blog il compito di far balenare qualche pepita di realismo. Devono essere interessi davvero forti per snaturare linee politiche, tradizioni, posizioni, arrivando a supportare  la continua emorragia di copie, disorientando la propria area di lettura. Alcuni interessi possono essere compresi e sono persino ovvi, ma probabilmente non sufficienti a giustificare tutto questo. E allora di quale patologia soffrono? Di quale male oscuro del Paese sono lo specchio indiretto? E soprattutto quale verità nascondono?


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