Quello che vedete a sinistra è un esempio di come una storica sconfitta possa al momento essere trasformata in una grande vittoria. Ma se errare è umano, mentire è dei regimi, assecondare il potere è dei giornali, perseverare è diabolico: dopo una prima vittoria fasulla di Monti, sbugiardata urbi et orbi, ecco che i quotidiani tecnofiliaci cercano di venderne una seconda, ancor meno credibile della prima. E persino il fatto che il premier se ne sia andato anzi tempo dalla riunione dell’eurogruppo, segno inequivocabile dello smacco, viene giustificato col fatto che aveva ottenuto tutto. Il che è proprio uno squallido tentativo di circonvenzione di incapace, il segno di come certi quotidiani considerano i loro lettori.
Tutto che? Il sacchettino di mosche, l’esca per le tinche? E’ evidente che tutto è ritornato in alto mare: dell’unione bancaria, se tutto va bene se ne parlerà l’anno prossimo, gli aiuti alle banche spagnole forse ci saranno nella misura necessaria se e quando sarà attivato il Mes che è ancora in forse, visto che la corte costituzionale tedesca ne potrebbe bloccarne la ratifica a giorni. E sugli spread finora ci sono solo chiacchiere e nessun fatto concreto.
Parlare di vittoria di fronte all’evidente disunione d’Europa, non è nemmeno più una forzatura, è un deliberato inganno. Pensare che la salvezza possa venire dal Mes, anche una volta messo in piedi, è infatti del tutto illusorio: innanzitutto perché esso sarà dominato dalla Germania e dai suoi satelliti: nessuna spesa potrà essere deliberata senza il loro assenso e anche un via libera significa poco visto che la dotazione di 500 miliardi è del tutto insufficiente alla bisogna. Tanto più che il fondo verrà alimentato dagli stessi bilanci degli stati da “salvare”. Tutto il resto sono pezze a colore che cercano di mascherare la realtà.
La cosa è talmente evidente che il Financial Time pubblica uno studio della Duke University in cui si ipotizza come una

Di fronte a tutto questo rimane da comprendere a quali interessi risponda l’esasperato montismo della grande stampa che spinge insospettabili testate a diventare haus organ dei tecnici, salvo affidare a pezzi di contorno o ai propri blog il compito di far balenare qualche pepita di realismo. Devono essere interessi davvero forti per snaturare linee politiche, tradizioni, posizioni, arrivando a supportare la continua emorragia di copie, disorientando la propria area di lettura. Alcuni interessi possono essere compresi e sono persino ovvi, ma probabilmente non sufficienti a giustificare tutto questo. E allora di quale patologia soffrono? Di quale male oscuro del Paese sono lo specchio indiretto? E soprattutto quale verità nascondono?





