Ancora violenza e vandalismo contro i pro-life

Creato il 13 aprile 2013 da Uccronline

Continua la violenza contro i volontari pro-life e i manifestanti per il diritto alla vita del nascituro, tutto nel silenzio-assenso dei difensori mediatici dei diritti civili.

A Varsavia, ad esempio, un gruppo di uomini ha brutalmente aggredito diverse donne che stavano manifestando a favore della vita durante una manifestazione femminista. L’episodio è avvenuto il 10 marzo scorso, le donne avevano in mano delle immagini con donne uccise a causa di un aborto fallito. I cartelloni sono stati strappati, ha raccontato l’attivista Marta Brzezińska, e alcune donne sono state buttate per terra e prese a calci.

A Wilmington (Delaware, Stati Uniti), il 13 marzo scorso, una persona di 63 anni è stata malmenata fuori da una clinica abortista appartenente a Planned Parenthood. La donna, Rae Stabosz, stava pregando per gli esseri umani uccisi all’interno della clinica e anche riprendendo la clinica con la videocamera del suo telefonino, ad un certo punto dalla clinica è uscita una donna che ha aggredito Rae strappandole il telefono dalle mani e portandolo all’interno. Prima di sentirsi male ed essere trasportata in ospedale, la donna ha denunciato la persona che l’aveva aggredita.

In North Dakota il governatore Jack Dalrymple ha ricevuto nel marzo scorso pesanti minacce di morte dopo aver firmato tre leggi per limitare l’aborto. In totale il governatore, secondo il suo portavoce, ha ricevuto più di 3.000 chiamate ed e-mail, alcune delle quali dal contenuto violento e minaccioso.

Qui sotto il video dell’aggressione davanti alla clinica abortista

A Toronto, il 18 marzo 2013, durante una manifestazione pro-life del gruppo “Choice” Chain davanti all’Harbord Collegiate Institute, un uomo e una donna hanno sputato contro i manifestanti. L’uomo è poi entrato in un vicino bar per comprare una bevanda calda, una volta avvicinatosi nuovamente al gruppo di manifestanti l’ha gettata su di loro. L’uomo ha anche cercato di aggredire chi ha ripreso la scena con la macchina fotografica, tuttavia secondo il rapporto della polizia nessuno è rimasto fortunatamente ferito.

A Columbus (Ohio, Stati Uniti), un gruppo di studenti pro-life ha pacificamente dimostrato la sua opposizione all’aborto attraverso alcuni cartelloni con immagini grafiche di bambini abortiti nel parco della Ohio State University. Ad un certo punto una donna si è avvicinata gridando slogan sulla demografia americana e distruggendo tutti i cartelloni presenti. I volontari pro-life hanno ripreso la scena e alla domanda sul perché abbiano scelto di non intervenire per fermare la donna hanno risposto: «Abbiamo contattato le autorità che ora la stanno cercando. Non c’era ragione perché uno dei nostri volontari mettesse a rischio la propria sicurezza per fermare questo atto di vandalismo. Le persone sono più preziose degli oggetti». Atti di vandalismo simili contro i manifestanti pro-life si sono verificati a Princeton, all’Università del Wisconsin-La Crosse, alla Western Kentucky University, alla Northern Kentucky University, alla State University di New York a Buffalo, ecc.

Qui sotto il video del vandalismo presso la Ohio State University

Evidentemente la libertà di parola e manifestazione non sono un diritto per tutti


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