Ancora window shopping, parte II di tre

Creato il 26 giugno 2012 da Hermes
Cari ragazzi, eccoci oggi con la seconda tranche del mio famoso (e temuto) listone dello window shopping. 9 brands con relativi capi e accessori da analizzare, scrutare, confrontare. Scommetto che state morendo dalla voglia.
Cominciamo con E. Tautz, marchio di sartoria inglese . Il primo oggetto in questione è semplice. Una tshirt bianca. Ma fatela in popline di cotone, aggiungete una tasca di un bel blu Klein, allungate e allargate un po' le maniche e il risultato che ne viene fuori è questo:

Carina, no? Ci sta una promozione?
Per il secondo, invece, si va sull'invernale. Ispirato alla tradizione dei college, è un maglione in cashmere con un Sigma greco a intarsio, molto confraternita americana, molto caro: 695 sterline (meglio non sapere quanto sia in euro). Un aneddoto: probabilmente che chi ha disegnato questo pezzo pensava che quella lettera fosse una "E" greca. La E di Edward, Edward Tautz... la rivincita del liceo classico sull'umanità, muahahaha (deliro, scusatemi).
Diciamo invece, con sincerità, che a questo preferisco il maglione con il cagnolino (più che altro un terrier rognoso) di Burberry, che nella precedente "puntata" ha riscosso il suo successo. Bocciato? più o meno. Diciamo anche qua rimandatoEngineered Garments è un'altra piccola marca di cui mi sono sempre ripromesso di parlarvi (e non ho mai fatto). Quindi me la tengo nel cassetto e vi mostro solo gli shorts che avevo pensato:

Promossi o bocciati? Il problema ve lo risolvo io perchè ho scoperto che sono terminati nell'unico negozio online che li vendeva (che io conosca). Ma non voglio neanche cercare di trovarli, va a finire che poi li compro.
Di Gucci invece abbiamo un grande classico: una cintura in pelle guccissima, cioè quella stampata con il monogramma. "Orrore, orrore! Logo, logo!" Sì, vero. E' bella logata. Però vi posso garantire che non si nota. La pelle color cioccolato è meravigliosa, e il motivo Gucci la rende diversa da ogni altra. Un grande classico (aka "collezione permanente") che quindi non mi devo stressare per comprare subito. Motivo in più per approvarla a pieni voti.
E naturalmente, appena detto che era permanente, ho cercato sul sito e non l'ho trovata più. Attimi di panico profondo. Anzi no, mi sarei impanicato se avessi dormito più di 4 ore stasera. Invece no, e non ho la forza di avere una qualunque reazione che implichi l'uso dei muscoli facciali. Riesco solo a parlare come un libro di anatomia, il che non sono sicuro sia un gran pregio.
Comunque eccola, pescata dal sito americano (ogni tanto anche gli americani servono a qualcosa nella moda):

Hermès pure mi tormenta con lo stesso oggetto, che io mi continuo a illudere sia un pezzo fisso. La conoscete già bene, quindi vi posto l'immagine, la promuovo a pieni voti (con lo stesso mix di noia ed entusiasmo con cui si mette 10 e lode a uno studente che non ha mai preso voto pù basso)  e vado avanti.

Continua il tour de force con un'altra marca sconosciuta di cui mi ero ripromesso di parlarvi (come vedete, vi penso sempre, miei adorati followers), Horiyoshi the III. In sintesi, Horiyoshi è il terzo di una sorta di dinastia, quella dei migliori tatuatori del Giappone, e, datosi all'abbigliamento, coniuga il quid tribale del suo lavoro con richiami all'arte del suo paese. Si capisce abbastanza bene guardando il maglione che avevo adocchiato e una famosa opera di Hokusai, la Grande onda di Kanagawa:

 
Mi lascia un po' più perplesso il retro, che raffigura una paffuta carpa Koi nel tentativo di dare un senso alla sua vita. Non capisco se mi diverta o mi faccia uno schifo... del genere se scopriste che le escargot che stavate per mangiarvi sono ancora vive e brucano lentamente l'insalatina con cui sarebbero dovute essere servite. Sì, ho decisamente qualche problema di salute mentale. Comunque a soccorrermi arriva il fatto che anche questo non si trovi più su internet, quindi è saltato...

Grazie a Dio manca poco, ho quasi finito... prima di tentare di scrivere qualcosa sulla settimana della moda!! Argh, e vi rendete conto che questa cosa stressantissima per me sarebbe pure un hobbie? Bah. Jimmy Choo non mi è mai piaciuto, quindi quest'anno, quando ho visto i suoi mocassini in vetrina in un importante negozio di Roma, pensavo fossero di Lanvin. "Ecco, sono Lanvin" Mi dicevo. E invece era Jimmy Choo riuscito NON SOLo a farmi piacere un suo modello, ma anche un mocassino da barca, scarpa che ho sempre trovato brutta, rozza, sproporzionata e sporca (chissà perchè "sporca", poi?) e che nella sua accezione più greve, cioè marrone da boscaiolo, andrebbe punita come reato contro la Costituzione. Costituzione che all'articolo 9 dice chiaramente che la Repubblica "Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione." E che diamine!Eppure quello strano misto di denim, corda da barca e coccodrillo (finto) mi attraeva, dava l'dea di un lusso rilassato, all'apparenza sottotono ma un po' sfacciato nei dettagli. Che dite, lo promuoviamo? Ps.: Naturalmente anche questi sono spariti dal sito!  Esiste anche in denim scuro, cocco nero e laccio blu-grigio o sabbia, cocco beige e lacci ton-sur-ton. Questa è la versione più sportiva, la scura si presta bene come scarpa pseudo-elegante, quasi "da sera".   
Di Kitsunè anche abbiamo già parlato. E certo sono bellissimi tutti i maglioni in colori pastello, come il canarino, menta, azzurrino... ma un po' troppo difficili. Più terra-terra, ma con un affascinante tocco anni '20, il cardigan bianco e bordato nero. Però lo boccio. Non chiedetemi di spiegare perchè, semplicemente trovandomi a fare una tale selezione qualcosa la si dovrà buttar fuori, no?

Belli, forse più dei Jimmy Choo, questi mocassini realizzati con quoddy. Semplici ma dai colori spettacolari, io rimango scettico perchè la tomaia è vuota. Mi spiego: senza fiocchetti o ghirigori sopra il piede, mi sento vuoto, castrato. Insomma, sono oggettivamente belli, ma soggettivamente non li metterei mai. Quindi bocciati. Però per par condicio sarei tentato di bocciare anche i Jimmy...

Kolor è un'altra marca su cui mi sono soffermato un po' di tempo fa, affascinante e molto innovativa, sia pure fuori con l'accusa (e la difesa, aggiungerei) per i prezzi. Mi aveva affascinato questo cardigan dall'aspetto davvero molto rilassato e innovativo, basti guardare a come sono trattati i bordi dei polsi o delle tasche. Affascinante, ma rimango dell'idea che 350 euro (già in saldo) per un cardigan in cotone siano tanti. Poi guardate il colore, ma che diamine!


Lacoste L!ve, nuovo ramo più alla moda del marchio francese, è l'ultima per oggi.
Mi avevano attirato due polo, che però tenderei a scartare. La prima è stampa legno. Dovete sapere che ho un amore viscerale per la stampa legno. Non saprei spiegare bene il perchè ma è così. Bocciata perchè in "bianco e nero", con quel colletto in maglia nera, proprio non mi piace. La seconda, con degli ami da pesca, è bocciata perchè è bianca. E io delle polo bianche proprio non ne posso più (ormai sono intollerante a tutto).
 

 

Quindi i salvati sono:
  1. Tshirt di E.Tautz
  2. Cintura di Gucci
  3. Cintura di Hermès (<3)
  4. Ma dai, in fondo anche quegli shorts, se saltassero fuori... un pensierino...
Siete d'accordo con me? Esprimetevi nei commenti, liberatevi e sentitevi in diritto, anzi dovere, di riempirmi d'insulti. Ci sentiamo alla prossima, ciao! 

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