R non ricorda il suo nome: sa solo che iniziava con R. Pensa, ma non riesce a elaborare le proprie meditazioni in più di tre parole consecutive. Ha fame, e si nutre di cervelli e carne umana. Non ha bisogno di dormire. Presumibilmente è morto di recente, perché ha quasi tutta la carne attaccatma alle ossa. Se non l'avete ancora capito vi rivelo che R è un Non-Morto.Per lui i Vivi non sono altro che un piacevole spuntino, almeno finché non affonda i denti nel cervello di un ragazzo, e in quel momento i suoi ricordi si riversano in lui. PerryamavaJulie, quella deliziosa creatura bionda che strilla e singhiozza, e improvvisamente per R non è più cibo, ma qualcosa da proteggere dalla fame dei suoi simili. Dopo averla condotta nell'aeroporto in cui vive con la sua comunità zombie, R, infestato dai ricordi di Perry, inizia a provare per lei qualcosa che cambierà la sua natura.A lettura conclusa non so bene se mi sia piaciuto o no, di sicuro non mi "ha preso" tanto. Partiamo con gli aspetti positivi: primo fra tutti R, l'autore è stato capace di creare un fantastico protagonista: ironico e molto dolce, ma senza essere mieloso, che racconta la storia in prima persona. I capitoli iniziali, sono i più belli proprio perché ci fanno iniziare a conoscere questo personaggio e la sua vita quotidiana: i problemi di dizione e di movimento e anche la spietata ricerca di cibo, dove Marion non ci risparmia scene crude. Anche M, l'amico zombi del protagonista, sa il fatto suo e risulta un ottima spalla. Inoltre l'autore ha uno stile di scrittura molto fluido e piacevole. Passiamo ai punti dolenti:
inizialmente l'arrivo di Julie, porta scompiglio e crea situazioni interessanti e scene comiche, come quando si finge zombie, poi però la storia si banalizza. La ragazza è parecchio strana: il suo ragazzo, non che grande amico, è stato ucciso e lei non si scompone più di tanto e lo sostituisce subito con il suo assassino zombie. Apprezzo che lo scrittore ci abbia risparmiato le scenate alla "non ti posso perdonare" "ma ti amo" "sono combattuta... vabbè ti perdono" etc... però così il tutto risulta abbastanza finto. Il personaggio di Perry non sono proprio riuscita ad apprezzarlo anzi con esso lo scrittore mi ha causato non poca confusione. Nel finale la storia si perde, vari eventi succedono troppo in fretta e non si capisce perché si verifichino, qualche dettaglio in più avrebbe sicuramente fatto comodo e reso più convivente il tutto.
In definitiva non mi ha convinto, aveva ottime premesse ma si è rivelato da non più di 3 stelline e mezzo, non brutto ma neanche troppo bello
Ho visto nei commenti a: Diario di un sopravvissuto agli zombie che molti di voi lo hanno letto, vi è piaciuto?andrete a vederlo al cinema?