Domani è il grande giorno. Domani verranno assegnati gli Academy Awards al Dolby Theatre di Los Angeles. E allora sfogliamo le categorie e divertiamoci con i pronostici. Tiriamo le fila di un evento, che vive di diverse incertezze e di qualche conferma.
Miglior Film:
- 12 Anni Schiavo
- American Hustle
- Captain Phillips – Attacco in mare aperto
- Dallas Buyers Club
- Gravity
- Lei
- Nebraska
- Philomena
- The Wolf of Wall Street
Il favorito d’obbligo è 12 anni schiavo. Difatti la pellicola diretta da Steve McQueen sta sbaragliando la concorrenza e pare che nessuno possa mettere in dubbio la sua vittoria. Ma qualche ombra si staglia all’orizzonte. The Wolf of Wall Street e Nebraska meditano lo sgambetto, mentre Lei e Philomena (a parer mio) sono un gradino sotto. Fuori dai giochi l’odissea spaziale Gravity e il grottescamente corale American Hustle.
Il mio vincitore: 12 anni schiavo
“Voglio andare controcorrente”: Nebraska
Miglior regia:
- David O. Russell (American Hustle)
- Alfonso Cuaron (Gravity)
- Alexander Payne (Nebraska)
- Steve McQueen (12 Anni Schiavo)
- Martin Scorsese (The Wolf of Wall Street)
Cuaron è indubbiamente il favorito. La sua pellicola è un brillante gioco tecnico e stilistico e il regista messicano giustappone perfettamente tutti i pezzi del puzzle.
Il mio vincitore: Alfonso Cuaron
“Voglio andare controcorrente”: Steve McQueen. La poetica del cineasta britannico è riconoscibile, è brutale e profondamente empatica. Ugualmente meritevole di celebrazioni.
Miglior attore protagonista:
- Christian Bale (American Hustle)
- Bruce Dern (Nebraska)
- Leonardo DiCaprio (The wolf of Wall Street)
- Chiwetel Ejiofor (12 Anni Schiavo)
- Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club)
Lotta a due tra Matthew McCounaghey e Leonardo DiCaprio. Il primo giunge alla sua prima nomination grazie a un’intensa interpretazione contraddistinta da un lavoro di trasformismo (dimagrimento) ineccepibile. D’altra parte DiCaprio riesce, grazie alla sua carica attoriale, a incarnare al meglio l’odio che lo spettatore prova (in 180 minuti) per Jordan Belfort. Ma non ci sono solo loro due nella categoria più equilibrata degli Oscar. Bruce Dern è un mostro sacro, Chiwetel Ejiofor è la rappresentazione della schiavitù afroamericana (frustate e volontà di sopravvivere annesse) e Christian Bale si mette alla prova in un ruolo ambiguo e sofferente.
Il mio vincitore: Leonardo DiCaprio
“Voglio andare controcorrente”: Bruce Dern
Miglior attrice protagonista:
- Amy Adams (American Hustle)
- Cate Blanchett (Blue Jasmine)
- Sandra Bullock (Gravity)
- Judi Dench (Philomena)
- Meryl Streep (I segreti di Osage County)
Solo Cate Blanchett può vincere questa statuetta. Altalena d’emozioni nel tragico dramma di Woody Allen, l’attrice è bravissima a reggere (senza cadute di stile) il ruolo. Nuovo “mostro” dell’upper class newyorkese, la sua Jasmine vive grazie alla bravura di Cate, tra un antidepressivo e un vodka martini.
La mia vincitrice: Cate Blanchett
“Voglio andare controcorrente”: Judi Dench. Donna profondamente cattolica, ma dotata di una tenerezza e di un’ingenuità uniche. Tutte le altre risultano un gradino sotto e una (la Bullock) forse non meritava neppure la nomination.
Miglior attore non protagonista:
- Barkhad Abdi (Captain Phillips – Attacco in mare aperto)
- Jonah Hill (The Wolf Of Wall Street)
- Bradley Cooper (American Hustle)
- Jared Leto (Dallas Buyers Club)
- Michael Fassbender (12 Anni Schiavo)
Anche qui lotta a due tra Jared Leto e Micheal Fassbender. La (mia) bilancia propende per il secondo. Difatti l’attore-feticcio di McQueen è fantastico nel ruolo del padrone folle e combattuto. Invece Jared Leto convince nel ruolo del trans gender dalla battuta pronta e il vitino sottile, ma ha sbagliato film. McCounaghey divora anche lui.
Il mio vincitore: Michael Fassbender
“Se proprio devo dirne un altro”: Jared Leto
Miglior attrice non protagonista:
- Sally Hawkins (Blue Jasmine)
- Lupita Nyong’o (12 Anni Schiavo)
- Jennifer Lawrence (American Hustle)
- Julia Roberts (I segreti di Osage County)
- June Squibb (Nebraska)
Lupita Nyong’o. Non c’è molto da dire; la Nyong’o è l’unica concorrente. La sua caratterizzazione silenziosa e sofferente è indubbiamente da Oscar. L’unica che può impensierirla è Jennifer Lawrence, una scheggia impazzita nel grottesco American Hustle
La mia vincitrice: Lupita Nyong’o (12 anni schiavo)
“Voglio andare controcorrente”: Jennifer Lawrence (American Hustle)
Miglior sceneggiatura originale:
- David O. Russell e Eric Warren Singer (American Hustle)
- Woody Allen (Blue Jasmine)
- Craig Borten e Melissa Wallack (Dallas Buyers Club)
- Spike Jonze (Lei)
- Bob Nelson (Nebraska)
Senza ombra di dubbio Spike Jonze per Lei. Una storia d’amore surreale e paradossale, ma inevitabilmente legata a doppio filo con i moderni rapporti sociali.
Il mio vincitore: Spike Jonze
“Voglio andare controcorrente”: Bob Nelson
Miglior sceneggiatura non originale:
- Richard Linklater, Julie Delpy e Ethan Hawke (Before Midnight)
- Billy Ray (Captain Phillips – Attacco in mare aperto)
- Steve Coogan e Jeff Pope (Philomena)
- John Ridley (12 anni schiavo)
- Terence Winter (The Wolf of Wall Street)
Qui è dura lotta tra Steve Coogan e Jeff Pope per Philomena e John Ridley per 12 anni schiavo, ma Philomena ha qualcosa in più a partire dalla brillante delineazione dei caratteri. Fiero under dog è Terrence Winter per The Wolf of Wall Street; tuttavia gran merito va al montaggio di Thelma Shoonmaker, che inspiegabilmente non è candidata.
Il mio vincitore: Steve Coogan e Jeff Pope
“Voglio andare controcorrente”: John Ridley
Miglior fotografia:
- Philippe Le Sourd (The Grandmaster)
- Emmanuel Lubezki (Gravity)
- Bruno Delbonnel (A proposito di Davis)
- Phedon Papamichael (Nebraska)
- Roger Deakins (Prisoners)
Lotta dura ed equilibrio. Difatti la sezione “miglior fotografia” mette in fila cinque approcci completamente diversi e ugualmente espressivi. Si passa dal barocco The Grandmaster all’opprimente Gravity, dallo “sbiadito” A proposito di Davis all’espressivo b/n di Nebraska, per poi giungere infine alla provincia dark di Prisoners. Tuttavia i Coen (ingiustamente snobbati dall’Academy nelle categorie più importanti) si meritano la statuetta.
Il mio vincitore: Bruno Debonnel
“Voglio andare controcorrente”: Phedon Papamichael
Miglior montaggio:
- Jay Cassidy, Crispin Struthers e Alan Baumgarten (American Hustle)
- Christopher Rouse (Captain Phillips – Attacco in mare aperto)
- John Mac McMurphy (Dallas Buyers Club)
- Alfonso Cuaron e Mark Sanger (Gravity)
- Joe Walker (12 anni schiavo)
Dov’è Thelma Shoonmaker??? In sua mancanza e, di fronte a questa rosa di candidati, non possono non vincere Jay Cassidy, Crispin Struthers e Alan Baumgerten per American Hustle.
Il mio vincitore: Jay Cassidy, Cripin Struthers e Alan Baumgarten
“Voglio andare controcorrente”: Alfonso Cuaron e Mark Sanger
Note a margine di una manifestazione “monca”: Eh si gli assenti illustri ci sono sempre stati, ma quest’anno sono tanti. Difatti mancano (almeno) due nomination ad A proposito di Davis (miglior film e miglior attore protagonista, Oscar Isaac), a Hoyte Van Hoytema per la fotografia di Lei, a uno straordinario Joaquin Phoenix e a Spike Jonze (entrambi per Lei), a Emma Thompson per Saving Mr. Banks (al posto della sopravvalutata Sandra Bullock), a Tom Hanks per Captain Phillips – Attacco in mare aperto (molto intensa la sua prova attoriale) e ultimi, ma non meno importanti, Thelma Shoonmaker per il montaggio di The Wolf of Wall Street e Matthew McCounaghey per il suo monologo iniziale (da applausi) sempre per l’opera di Scorsese.
Tuttavia non si può portare a 8 la rosa dei candidati per la miglior interpretazione maschile, quindi ci si accontenta. Per concludere, l’augurio più grande va a La grande bellezza di Paolo Sorrentino, non solamente per puro spirito patriottico, ma per lo splendore di una pellicola meritevole dell’Oscar.