Ebbene sì, sono riuscito a vincere la sfida lanciata dal Nanowrimo. 50000 parole scritte in meno di un mese, visto che ho raggiunto il limite minimo ben quattro giorni prima della scadenza.
È stata dura, davvero, e chiunque vi dica che si tratta di una passeggiata… be', semplicemente vi sta mentendo.
Perché il difficile non è avere una buona storia (per quella preparazione), ne saper scrivere bene, visto che anche per quello esiste l'editing. No, è la costanza, il dover scrivere ogni giorno, senza saltare mai una tappa (io ho fatto qualche sgarro, ma solo grazie all'essermi avvantaggiato i giorni precedenti), pena il continuo rincorrere quel limite di 1700 parole al giorno.
E la fine, gli ultimi giorni, quando si vede il traguardo lì, a portata di mano, sono i più duri, quelli in cui scatta nella testa qualcosa che fa dire "eh, ma sono quasi arrivato me la posso prendere comoda". Quello sarebbe il più grosso sbaglio…
Così, ieri pomeriggio, ho deciso che dovevo finire, cascasse il mondo. E il mondo non è cascato, anche se ci si è messo di buona lena per rovinarmi i piani. Comunque, fra intoppi, pause non programmate e alcuni passaggi del finale che mi hanno lasciato senza parole (letteralmente), l'agognato traguardo è stato raggiunto.
Ma la verità è ben più semplice: insomma, diciamocelo, se si ha voglia di scrivere e si sa cosa scrivere (soprattutto) è fattibile. Anzi, più che fattibile.
Per quanto riguarda il romanzo, invece, manca ancora una piccola parte, un breve epilogo che non dovrebbe superare la decina di pagine, arrivando così ad un word count totale di all'incirca 52000 parole. Certo, so di sicuro che molte parti andranno a farsi un giro nell'aldilà delle parti tagliate, visto che ci sono passaggi che al solo pensiero mi fanno rabbrividire. Mentre, allo stesso tempo, ci saranno capitoli che necessiteranno di parecchi approfondimenti.
Ma di questo se ne parlerà fra un paio di mesi. Minimo.
Ora mi godo la gloria e penso a terminare la prima stesura. Poi, visto che non ci si ferma mai, in questo mese ho accantonato un paio di idee che meritano la mia attenzione e che, sperando di arrivarci, vorrei portare a termine prima di Natale.
So che mi mancherà il Nano, che conterò i mesi che mancano al prossimo novembre. Perché è un'esperienza che ti segna, che ti invoglia a rifarlo e che, non l'avrei mai detto, è stata divertente. Molto divertente.
Ora la vita torna a ritmi normali, così anche il blog riprenderà a vivere come prima, senza stacchi o interruzioni non volute. Di questo vi chiedo ancora scusa, se non sono stato presente sempre, se ho mancato di pubblicare qualche articolo (i cortometraggi sono quelli che hanno subito di più l'influenza del nano). Sappiate che sto lavorando per voi e che presto vi comunicherò alcune novità che spero vi potranno interessare.
Ma se ne parla nei prossimi giorni. Ora gongolo e penso a terminare il romanzo. Per il futuro c'è tempo...