Andare a vivere a londra: ecco l’esperienza di claudia,un’italiana in inghilterra

Creato il 13 maggio 2013 da Espatriatipercaso @EspatriatiXCaso

Raccontaci chi sei e che cosa facevi in Italia prima di partire.

Sono Claudia, ho 31 e sono di Roma. Nel 2005 mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e nei primi mesi del 2006 ho pensato di andare a Londra per qualche mese per migliorare la conoscenza della lingua inglese. Poi, invece di rimanerci 6 mesi, mi sono innamorata di un ragazzo che viveva lì, e ci sono rimasta 3 anni e mezzo, facendo diversi lavori, inizialmente generici, cameriera, bartender, per poi approdare in una società di marketing e comunicazione, sicuramente più coerente con gli studi fatti.

Perché hai scelto proprio Londra e il Regno Unito tra tutti i paesi?

Non mi sono posta tante domande, Londra la vedevo come più facile da raggiungere, con più possibilità di trovare un lavoro per mantenermi all’estero; sinceramente non avevo altre alternative in mente.

Che cosa consigli di fare agli italiani prima della partenza per il Regno Unito

Io sono arrivata a Londra con 15 anni di inglese scolastico alle spalle ma sapendo dire a malapena “Hello, my name is Claudia”. Lì mi sono rimboccata le maniche ed ho iniziato a guardarmi intorno, non avendo programmato nulla dall’Italia. Per cui, con il sennò di poi , consiglierei agli italiani che devono partire di informarsi dall’Italia su quelle che sono le migliori scuole di inglese, se si va li per studiare, quando iniziano i corsi e dove vengono tenuti, così da potersi intanto orientare per trovare un alloggio. Londra è una città dalle mille meraviglie, piena di curiosità e di tentazioni, e basta poco per farsi tentare da qualcosa che faccia perdere tempo. In questo modo si rischia di allontanarsi dalla motivazione che ti ha portato li.

Per chi invece cerca un lavoro, c’è poco da fare prima di partire, se non preparare un perfetto CV in inglese e una cover letter (lettera di presentazione), e mettere in valigia un completo per andare a fare i colloqui (fa sempre un certo effetto in Inghilterra vedere una persona vestita bene ad un colloquio anche fosse per un lavoro generico!) 

L’altro fondamentale consiglio che mi sento di dare è, una volta lì, quello di stare lontano dagli italiani. A Londra ci sono tantissimi italiani e spesso si tende, un po’ per nostalgia, un po’ perché è più facile, e un po’ per solitudine, a circondarsi di persone che parlano la tua stessa lingua, oppure a trovare lavoro in ristoranti o negozi italiani. Farlo significa, in poche parole, non imparare una parola di inglese, perché si tende a parlare sempre in italiano, e lavorare sottopagati, perché l’ 80% dei datori di lavoro italiani a Londra pensa di potersi comportare come se stesse in Italia, e cioè pagare poco e in nero.

Che cosa fai nel Regno Unito?

 Il mio primo lavoro è stato come cameriera in un casinò, poi ho fatto per molti mesi la bartender in un disco-pub. Successivamente ho lavorato per un negozio di accessori come supervisor di cassa e, infine, sono approdata in una società di marketing e comunicazione e per più di un anno ho coperto il ruolo di Business Development Executive. Ovviamente tutti i lavori sono stati relazionati alla mia conoscenza dell’inglese che è andata aumentando con gli anni vissuti in Uk e l’esperienza.

Principali differenze tra Italia e Regno Unito sia lavorative che sociali.

Le differenze in ambito lavorativo fra l’Italia e l’Inghilterra sono abissali; innanzitutto, in UK vige il concetto di meritocrazia, per cui se sei bravo e lo dimostri fai carriera.

Il lavoro in nero è praticamente inesistente (tranne come detto, se il datore di lavoro è italiano e fa il furbo!) per cui per lavorare è necessario una serie di documenti che però, non è difficile richiedere. Inoltre, dal momento in cui si pagano più tasse, il Governo inglese è pronto a rimborsarle senza troppi passaggi burocratici.

Dipende molto dal tipo di lavoro che si fa, ma, ad ogni modo, per esperienza personale, in UK gli straordinari vengono sempre pagati, e gli stipendi sono assolutamente rapportati al costo della vita.

Socialmente darei un punto a favore all’Italia, per il suo calore e le sue buone maniere, ma non farei di tutta un‘erba un fascio.

Londra è popolata per un‘altissima percentuale da stranieri, tanto da aver creato proprio dei quartieri di etnie diverse, turchi, cinesi, italiani, etc. per cui dipende anche in che micro realtà si vive.

Sicuramente noi italiani siamo più attaccati alla famiglia, andiamo via di casa più tardi e mettiamo su una famiglia ormai grandi. Molti inglesi a 18 anni vivono da soli e a poco più di 20 hanno già un figlio, ma è anche vero che il programma di benefits per i più bisognosi (alloggio popolare, aiuti economici etc) è molto sviluppato in UK e spesso e volentieri, una fetta della popolazione se ne approfitta a scapito dei contribuenti.  

Cosa ti mancava dell’Italia quando vivevi a Londra?

Quando vivevo a Londra principalmente mi mancavano i miei amici e la mia famiglia, ma devo dire che con la distanza i veri rapporti di amicizia si sono molto rafforzati.

Non c’era qualcosa che mi mancava particolarmente, se non forse la comodità di muovermi con un‘automobile o uno scooter che a Londra non avevo.

Per il resto…forse l’unica cosa di cui davvero ho sentito la mancanza è stato.. il minestrone surgelato, che in UK non esiste!!!!!

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Cosa può andare a fare un italiano nel Regno Unito?

Il Regno Unito viene spesso visto da noi Italiani come la terra della fortuna; tramite il blog che ho scritto su Londra http://londra6.wordpress.com, incontro tanti ragazzi che sono in partenza per Londra o altre città inglesi, e che sperano di poter trovare lì quello che non hanno trovato in Italia. Io lo auguro a tutti, ma non è, in realtà, così semplice.

Bisogna sapere molto bene l’inglese, o avere voglia di impararlo seguendo un buon corso; avere delle specializzazioni se si vuole trovare un lavoro qualificato.

Purtroppo non basta partire per l’UK con qualche soldo in tasca e tanti sogni, perché lì è pieno di persone che vogliono avere successo, soldi e cambiare vita, e molti di queste persone sono italiane; è fondamentale, quindi,  mantenere i piedi per terra e arrivare al proprio scopo step by step, anche facendo i lavori più umili se necessario.

Ci sono molti italiani a Londra?

Londra è piena di italiani; dovunque si va si incontrano, ognuno con una storia personale da raccontare.

Raccontaci un aneddoto che dia un'idea del Regno Unito.

Londra è la città delle volpi.

Sono ovunque, escono fuori la sera principalmente, con il freddo, ti attraversano la strada davanti, frugano nei cassonetti in cerca di cibo.

In Italia per strada vediamo i gatti, a Londra i gatti non ci sono (si tengono in casa per cacciare i topi!), ma ci sono le volpi, nei giardini privati.

In una delle prime case dove ho vissuto avevo una tana di volpi in giardino, e la mamma volpe aveva partorito da pochi giorni.

Un giorno mi sono ritrovata un cucciolo in camera, avendo lasciato la finestra aperta, e da quel giorno ho imparato a convivere con questi bellissimi animali che fino a quel momento mi avevano sempre un po’ spaventata. Tutte le volte che torno a Londra, spero di incontrare una volpe, così da sentirmi di nuovo a casa.


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