Ieri 8 dicembre siamo stati ai Mercatini di Natale di Monaco di Baviera. Per arrivarci, però, abbiamo vissuto un’avventura corsa davvero sul filo dei minuti… Ecco com’è andata:
Avevamo acquistato online già da qualche mese i biglietti aerei per partire ieri mattina da Firenze e per rientrare la sera. Così, avendo fatto il check-in online sabato sera per poter andare in aeroporto con più calma, ieri mattina ci siamo presentati in aeroporto alle 8.00, dato che l’imbarco era fissato per le 8.15 (l’aeroporto di Firenze consente – anche se non si dovrebbe fare – di fare questi giochetti, essendo davvero molto piccino). Non avevamo calcolato, però, il fattore nebbia. E male ce ne incolse. Mentre arriviamo in motorino all’aeroporto ci parte sotto il naso un autobus che, scopriamo 30 secondi dopo, trasporta i viaggiatori in partenza da Firenze per Monaco all’aeroporto di Bologna,dove il nostro aereo è stato dirottato. L’autobus parte ben prima dell’orario di imbarco previsto! Come fare? L’unica soluzione che ci viene suggerita è quella di metterci all’inseguimento dell’autobus verso Bologna. E’ quello che facciamo, anche se dobbiamo tornare a casa a recuperare la macchina prima di buttarci in autostrada. E mentre si va, in questa corsa contro il tempo, un dubbio ci assale: ma se l’andata è su Bologna, chi ci assicura che il ritorno sarà uguale? Perché se la nebbia in serata si dirada, l’aereo può atterrare tranquillamente a Firenze Peretola. E la nostra auto? Rimarrebbe a Bologna allora? Mentre voliamo in autostrada telefoniamo a qualunque customer service, alla Lufthansa che ci rimanda alla Air Dolomiti, il cui servizio clienti nei festivi non è attivo, all’aeroporto di Bologna, dove ci dicono che l’aereo partirà alle 10. Tiriamo un mezzo sospiro, perché riusciremo ad arrivare all’aeroporto di Bologna in tempo, ma anche così come potremo mai partire se non abbiamo la certezza di rientrare su Bologna? All’aeroporto, sul filo dei minuti riusciamo a farci cambiare il volo del ritorno su Bologna e a passare il metal detector e a salire sul maledetto aereo! Soprattutto gli ultimi minuti sono terribili: vedere il tabellone che dice boarding e noi ancora lì nell’incertezza… ma alla fine, con un po’ di adrenalina e un pizzico di fortuna ce l’abbiamo fatta, e siamo arrivati a Monaco con 2 ore di ritardo sulla tabella di marcia. Aver cambiato l’aereo ci ha permesso di riguadagnare, tra l’altro, quelle due ore sul pomeriggio, visto che siamo ripartiti alle 21.25 invece che alle 19.35.
La torre del Neues Rathaus di Marienplatz addobbata per le feste
Avventure della mattina a parte (che insegnano solo una cosa: anche se l’aeroporto è piccolo è bene arrivare almeno un’ora prima anche col check-in già fatto online, onde evitare imprevisti come questo), la giornata è stata tra le più divertenti degli ultimi nostri viaggi, almeno per quanto mi riguarda: il vin brulé, anzi Glühwein, ha sicuramente contribuito in modo considerevole a rendere tutto più piacevole, ma l’atmosfera, l’aria natalizia, Monaco stessa che è bellissima, la giornata davvero bella e gli allestimenti dei mercatini hanno fatto sì che quella dei mercatini di Natale di Monaco di Baviera rimanga nei nostri cuori come una delle nostre gite meglio riuscite di tutti i tempi.
Arrivati col trenino S8 dall’aeroporto a Marienplatz, il cuore della città vecchia, vista l’ora, abbiamo deciso di pranzare. Non abbiamo pranzato ai banchini del mercatino allestito qui, che pure sono numerosi e offrono ampia varietà di cibarie tra cui scegliere, ma siamo stati al Ratskeller München, ristorante tedesco proprio sotto la Neues Rathaus, il palazzo del municipio che domina la piazza di Marienplatz. Qui consolidiamo la nostra amicizia con la cucina tedesca con una zuppa di patate e il classico stinco di maiale, il tutto annaffiato dall’ottima weissbier Franziskaner (che è prodotta a Monaco, tra l’altro).
Dopo pranzo ci buttiamo subito nella mischia, e per digerire brindiamo con il glühwein. Ai mercatini di Monaco, ogni mercatino ha la sua tazza da collezione per bere il glühwein: più alta, più bassa, più o meno decorata… credo che se vivessi a Monaco ogni anno ne farei la collezione, perché per ogni edizione cambiano (quelle di quest’anno sono datate, per l’appunto, 2013) e naturalmente ogni tazza che vedi in giro, in mano a qualche avventore, è senz’altro più bella della tua… difficile resistere alla tentazione, e infatti devo ammettere che nel corso della giornata abbiamo fatto una bella scorta… ma vabbé… Per procurarsi una tazza è sufficiente prendere da bere il glühwein, che costa un tot (a seconda del banchino) più un tot di cauzione: se vuoi la tazza te la tieni e paghi un po’ di più, se non la vuoi la restituisci al banco che ti ridà indietro i soldi.
Tazze per il gluhwein in attesa di essere riempite per gli avventori del mercatino del Residenz
A Marienplatz il mercatino occupa tutta la piazza. I banchini vendono principalmente oggettistica e artigianato natalizio. Decorazioni per l’albero e per la casa la fanno da padroni, mentre c’è ben poco abbigliamento invernale, come guanti o sciarpe, cosa che mi sarei aspettata in maniera più consistente. Ma il bello è anche questo: non è che tutti i mercatini possono essere fatti con lo stampino, no?
Da Marienplatz imbocchiamo Kaufingerstrasse, lungo la quale si dispongono banchi destinati principalmente ad offrire cibarie e bevande: il glühwein non manca mai, è una costante, mentre sul cibo c’è più varietà. Proseguendo la via cambia nome in Neuhauser Strasse, che nel periodo dei mercatini diventa la Via dei Presepi: perché qui si colloca il mercatino specifico dei presepi, dove speravo di fare ottimi affari e invece mi sono ritrovata a contemplare, certo, perché le statuine sono molto belle, ma a trattenermi, per i costi decisamente troppo elevati, tantissimi accessori per il presepe! Peccato, da un lato, dall’altro l’artigianato bavarese riesce ad esprimere nella realizzazione delle statuine in ceramica per un’attenzione alla minuzia non comune!
Cambiamo poi zona, tornando su Marienplatz e salendo verso la Residenz. Qui, nel Kaiserhof, una corte quadrata all’interno del grande edificio che fu dimora dei principi di Monaco (la dinastia Wittelsbach governò la Baviera dal 1180 fino al 1918!), si svolge un altro mercatino, con una sua identità e sue tazze specifiche per il glühwein. Anche qui si trovano principalmente cibarie e bevande calde possibilmente alcooliche. Essendo una corte racchiusa la concentrazione di folla è maggiore, ma si circola ugualmente bene.
Il mercatino più divertente è però, senza dubbio, quello medievale che si trova poco distante, in Wittelsbacherplatz. Qui i banchini sono realizzati a tema, a forma di torre, di casa medievale o di antica taverna, i venditori sono abbigliati come castellani, cavalieri o popolani medievali, e può capitare che ti passi accanto un vescovo o una dama: un bel salto nel tempo! Tra i banchi si segnala quello delle armi e armature, quello degli abiti medievali da uomo e da donna, c’è persino il palco su cui si esibisce un “moro”, secondo la tradizione dei saltimbanchi che raccoglievano in piazza il popolino: e infatti c’è un discreto pubblico che lo segue. In questo mercatino persino le tazze per il glühwein sono in tema: bicchieri e coppe in terracotta, dalle forme particolarissime: una in particolare, bellissima, l’ho ribattezzata Santo Graal, e da oggi fa bella mostra di sé su una mensola in casa mia
.Una passeggiata nell’elegante Hofgarten per smaltire il glühwein medievale (quello servito nel santo graal ha in più una zolletta di zucchero e una bella sorsata di rum cui viene dato fuoco. Fatela un po’ voi, alle 4 del pomeriggio, un’esperienza del genere…), dopodiché rientriamo verso Marienplatz e scendiamo al Viktualienmarkt, che ospita un altro piccolo mercatino di Natale. E’ ormai notte, e Marienplatz e i mercatini circostanti, illuminati dalle luci natalizie, diventano ancora più suggestivi.
Un ultimo giro qui intorno, poi riprendiamo a Marienplatz il trenino S8 che ci porta direttamente in aeroporto. Anche qui fuori, tra l’altro, c’è un mercatino di Natale completo di pista di pattinaggio: perché non si dica che non siamo stati ai mercatini fino all’ultimo minuto!
La nostra giornata, partita in modo tanto rocambolesco, si è svolta e conclusa nel migliore dei modi. Ci siamo divertiti come bambini, siamo riusciti a rispettare il programma che ci eravamo prefissati e ora, finalmente, torniamo verso casa, atterrando a Bologna. Quando, ormai a Firenze, passiamo in macchina davanti all’aeroporto, la zona è ancora completamente immersa nella nebbia. Un paesaggio irreale, nebuloso, cancellato e vuoto. Ma negli occhi abbiamo ancora le luci e i colori di Monaco.
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