Max Dejavù
Dal Dizionario della lingua italiana
Mare, acqua, spiaggia: Parole di beata euforia che trasmettono una dolce sensazione di freschezza, di rilassatezza. Parole avvolte dal calore del sole che ti scotta la pelle, delicatamente, con amore…
Mare, acqua, spiaggia… BAMBINI: Parole di assoluto fastidio. Quella sensazione di sudore che ti si appiccica sul corpo mentre tu, padre, vai verso l’acqua mentre invece lui, tuo figlio, cerca di suicidarsi dentro una fossa scavata da quattro coglionazzi che non hanno niente di meglio da fare…
Tu, corri a salvagli la vita mentre la sudarella corre lungo la tua schiena.
Inciampi magari e ti trasformi in una cotoletta e non c’è possibilità alcuna che tu possa entrare in acqua a ristorare il tuo corpo caldo, affannato, sudato…
Che poi, una gnoccolona sudata in spiaggia è spesso un bel vedere ma tu, padre, non sei una bella topolona… tu, padre, sei sudato e sei anche abbastanza fuori forma e allora ai più, appari come una mortadella fuori dal banco-frigo che inizia a sciogliere il grasso…
Fastidio… seduto sotto l’ombrellone a dare lo yogurt ai bambini… e cade il cucchiaino nella sabbia, e cade il coperchietto in alluminio… poi cade il bicchiere dell’acqua, poi la mano pulita viene poggiata nella sabbia che vola dentro lo yogurt e nessuno lo vuole più mangiare… e tu corri avanti e indietro, sudato che vorresti farti sto cazzo di bagno ma non puoi… sudi, smadonni… in silenzio però, “la sensibilità dei bambini potrebbe essere intaccata da questi atteggiamenti animaleschi e primitivi” ti dice la moglie…
E ti siedi, la sabbia invade la spaccazza delle mutande e mentre ti muovi sull’asciugamano ti si grattano anche le chiappe e vorresti toglierti la sabbia… ma no, allora vorresti grattarti ma la spiaggia, tutta, sembra improvvisamente polarizzata sul tuo deretano.. e allora ti accorgi che tutti ma proprio tutti, ti osservavano interessati durante le tue gesta eroiche di liberazione delle chiappe dall’invasore…
Sei infastidito e incazzoso… e stai andando via, pulito, senza sabbia e li allora che interviene sempre lui… quello stronzetto infame di tuo figlio che corre verso quella fottutissima acqua. Hai passato 2 ore a voler fare il bagno, ora che non lo vuoi fare lo devi fare perchè lui, il bastardo, cerca di affogarsi e tu, zuppo completamente, lo tiri fuori dall’acqua.
E te ne vai, nervoso verso la macchina… con le scarpe che fanno squit squit, come se portassi due pantegane ai piedi che tra l’altro bagnate puzzano davvero come due pantegane…la maglietta legata in vita all’altezza dell’ombelico come una teenager anni ottanta, l’ombrellone sulla spalla sinistra, la borsa dei giocattoli sulla spalla destra… e smadonni guardando già, speranzoso, all’arrivo del lunedì!
E’ arrivata la stagione estiva del popolino!