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Andare alle Olimpiadi? Come ti supporta il mental training

Creato il 27 dicembre 2011 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

Mental training e scelte… olimpiche!Neanche questo, come l’ultimo, sarà il solito articolo di mental training, ho deciso di prendere il prezioso spazio a me riservato in questo blog per fare un regalo a un atleta con cui negli ultimi mesi ho lavorato in sport coaching. La mia vuole essere una “lettera aperta” da un mental coach a un suo atleta ed ancor più fortemente un messaggio dal cuore di una persona al cuore di un’altra. In realtà mi auguro che questo possa servire a molte altre persone che si trovano nella situazione di dover fare delle scelte importanti che riguardano lo sport che praticano. Del campione in questione verrà mantenuto l’anonimato per la tutela della sua privacy.

“E’ un po’ che ci penso, da quando mi hai telefonato per dirmi che ti vuoi ritirare dalle selezioni per Londra 2012, dopo duri e intensi mesi di allenamento e di mental training. Conosco i motivi che ti hanno spinto a farlo, sono motivi davvero importanti per la tua vita, razionalmente comprendo e se questa dovesse essere la tua scelta definitiva, non potrò fare altro che sostenerti.

In fondo ci sono tanti modi per realizzarsi nella vita e spesso quello che sembra spettarti di diritto a volte per motivi a noi incomprensibili semplicemente non capita. Spesso capita che ci si possa realizzare in altri modi semplicemente diversi da quelli previsti. Nel tuo caso poi, hai già dato tanto allo sport che pratichi e hai già percorso le strade che ogni atleta sogna di percorrere: hai vinto le tue medaglie nazionali, europee, mondiali. Hai già assaporato le Olimpiadi, sai già cosa significa arrivare in cima.

MA non posso lasciare silenziosa l’altra parte di me che quando ha ricevuto la tua telefonata è rimasta poco convinta dalle tue parole.

E’ quella parte di me fatta di sensazioni, d’intuizione, la parte che grazie al mio lavoro e al mental training che faccio su di me ho imparato ad ascoltare con particolare attenzione perché quasi sempre arriva dove la mia razionalità non è in grado di arrivare.

Ho scelto di scriverti e di ascoltare la mia parte inconscia perché durante la nostra conversazione mi ha gridato qualcosa che lì per lì ti ho taciuto, anche perché conoscendoti, mi avresti mandato a quel paese se te ne avessi parlato subito. Quindi se vuoi puoi mandarmi a quel paese oggi.

Potrei sbagliarmi, naturalmente. Ma la verità è che non mi hai convinto.

Tu dirai… mica devo convincere te! E hai ragione… ma se non riesci a convincere me, forse sotto sotto non sei tanto convinto nemmeno tu.

Altrimenti me lo avresti comunicato in modo differente, in modo più sereno, sicuro, naturale, come quando dici: “Ho comprato un vestito nuovo!” so che non è esattamente la stessa cosa, ma sei proprio sicuro di abbandonare quel vestito che hai indossato per oltre metà della tua vita, solo perché pensi che ti impedisca di indossare un abito sicuramente meraviglioso che potrai continuare a mettere per il resto della tua esistenza? E soprattutto: sei sicuro che indossare ancora per quest’anno i vecchi panni ti precluda il fatto di indossare comunque anche l’altro abito?

Io credo che i due abiti possano coesistere e arricchire te e le persone che ti stanno accanto.

La questione non è l’abito, è come, quando e perché decidi di indossarlo. La questione non è cosa fai, ma COME lo fai.

Tu sei entrambi, sei il tuo sport e sei la tua vita, questa Olimpiade è l’occasione per te di mettere d’accordo le due cose. E’ la tua chance di fare pace dentro di te, al di là del risultato.

Vorrei darti uno specchio magico per farti vedere quello che ho visto tutte le volte che abbiamo lavorato insieme in mental training: il tuo sguardo di fuoco, il tuo viso fiero, il tuo fisico scattante da felino, la tua statura farsi altissima, l’acquolina che hai in bocca ogni volta che pensi al tuo obiettivo. E poi la VOGLIA, l’indescrivibile e travolgente voglia che hai e che traspare da ogni singola cellula del tuo corpo, l’essenza di te che vuole ancora dare più del massimo di quello che hai per questo sport! Sei un fiume in piena!

Sono il tuo mental coach, il mio compito è anche farti da specchio, sono io il tuo specchio magico.

Ho riso con te, ho pianto con te, ho provato con te tanta di quella forza da far tremare i muri. Ho visto attraverso i tuoi occhi tutto quello che è stato e quello che vorresti, ed ho anche visto che tu le difficoltà te le mangi, le divori, le disintegri, da vero campione quale sei.

Perciò guardati in questo specchio veramente, con occhi onesti e fallo solo per te. Perché se stai bene tu per primo, tutti stanno bene vicino a te, questo nel fondo del cuore lo sai.

C’è così tanto in ballo di te, ci sono tanti di quei significati profondi e tanti nodi che vuoi e puoi sciogliere alla base di questa avventura olimpica che non posso lasciartelo fare senza chiedertelo dal cuore: SEI SICURO di voler abbandonare? E’ veramente l’unica e sola scelta possibile?

So che la vita prima o poi ti presenterà altre occasioni per sciogliere quei nodi e renderti una persona ancora più straordinaria di quanto già sei, sono certa che con la tua sensibilità e forza sarai in grado di coglierle. Quello che dubito, è che si possa ripresentare un’altra occasione come questa. Enorme, infinita, importante come questa. Tu sai cosa intendo.

Fai la scelta che ritieni più giusta, e quella che ti fa stare bene. Segui quello che ti dice la pancia e poi comprendilo bene con la testa e mentre fai questo, dai sempre la precedenza al cuore. Dentro di te sai qual è la verità, ascoltala.

Io sono con te comunque, mental training o no, e ti voglio bene. E qui è Silvia che parla, non solo il mental coach. Ma non sono forse anch’io imprescindibilmente tutte e due le cose?

Convincimi nel profondo del cuore che hai preso la decisione giusta per te, qualsiasi essa sia.”

Silvia Pasqualetti
Di Silvia Pasqualetti


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