Chi mi conosce lo sa già: uno dei miei passatempi preferiti sul web è andare a caccia di articoli di cronaca da commentare, che fin qui potrebbe sembrare un’occupazione ordinaria e anche abbastanza “nazionalpopolare”.
Appunto. Talmente nazionalpopolare che trovare commenti beceri scritti da altrettanti beceri “lettori” è facile come rubare un pallone a un bambino (facile sì, ma non fatelo!).
Prendiamo un giornale a cazz… ehm, a caso, tipo “Leggo”, e “sfogliamolo”: “Donna inglese fa sesso con un fantasma. Matrimonio in crisi” e fin qui tutto bene. A parte le gif con Mr. Bean che gioiosamente si disinteressa della questione o del gatto che annota la notizia fra le cose di cui non gliene frega nulla, i commenti si limitano a sottolineare il lato grottesco della situazione. “Ah, sti inglesi…”.
Non mancano di certo gli articoli di cronaca nostrana che documentano di furti, di ladri che fuggono, di gente comune che parte all’assalto del ladro e gliele dà di santa ragione e talvolta lo uccide pure; in questi casi comincio a divertirmi: i commenti partono a raffica e sono tutti volti ad esaltare le gesta eroiche del giustiziere della notte di turno.
“Certo xkè se non ci facciamo giustizzia noi a noi chi ci pensa?”
“Ha fatto bene!!! !!!”
“Tra un mese questo esce, lo dovevano ammazzare”
“Bisognerebbe fare cosi con tutti! basta non ne possiamo piú!”
“Adesso vedrete che la vittima si farà 30 anni di carcere!”.
Poi arrivo io e “timidamente” comincio a replicare a tutti i commenti dei più agguerriti lettori. Parto in sordina, mi limito a un: “ma se il ladro scappa, significa che voi non siete più in pericolo, quindi perché questa spedizione punitiva?”; proseguo con: ” non è legittima difesa, è omicidio volontario” e solitamente finisco con un ” italiani di merda, siete solo dei boia!”. Cominciano a piovermi addosso insulti di ogni genere. Roba da sbellicarsi da ridere. La folla si aizza contro di me, il coro è unanime, divento il difensore dei ladri. Forse ne ospito qualcuno anche a casa, forse sono io stessa una topa d’appartamenti!
Ma il clou, l’italianomediochecommentasulweb lo raggiunge quando legge titoli come questo: “Dramma del mare, si rovescia barcone immigrati, muoiono in 50″ ; una persona con un senso civico nella media si dispiace per l’ennesima tragedia in mare, ma il commentatore medio è generalmente dotato di scarsa sensibilità, scarsa empatia, alto tasso di aggressività verbale e una tendenza a usare i punti esclamativi. Sono questi articoli a darmi piú soddisfazioni, è lí che la mia tendenza al “flame” si fa fortissima e prepotente. La cacciatrice di commenti rozzibeceroxenofobi che alberga in me si lecca i baffi in attesa della preda. Di prede ne trovo a centinaia, ma non posso lanciarmi su tutte; ne scelgo un paio e sferro l’attacco. I commenti che mi fanno andare fuori di testa sono:
“Sempre troppo pochi!” (in riferimento ai morti in mare)
“Bastaaa non ne possiamo più!!! questa è un’invasione!!”
“Portano malattie, fermateli!”
“Tra un po’ saremo noi gli extra comunitari”
“Non c’è lavoro neanche per noi, che se ne vadano!!”
“Rispediteli a casa!”
“Gli italiani sono stanchi… L’Italia agli italiani! viva il duce!” ( vuoi non trovare il fasciNostalgico?)
Anche lì, il coro è unanime e solitamente si risolve con un “se ci tieni tanto portateli a casa tu” .
Un po’ rido, un po’ tutto questo mi mette una profonda tristezza.
Poi mi dico che il web è solo una parte di mondo, quello più esposto e invulnerabile perché la rete ci protegge. Dietro lo schermo possiamo essere chi vogliamo: oggi vittima, domani carnefice, poi persecutore, boia, complottista e mafioso. Il problema è che la comunità produce un pensiero unanime che di fatto trasforma l’ “unpolitically correct” in un pensiero giusto e sacrosanto proprio perché condiviso da quella che viene percepita, a mio avviso, come la maggioranza.
Probabilmente non è così e il web si è solo trasformato nello sfogatoio di repressi, razzisti e omofobi, mentre la società civile si interessa di altro e non ha voglia di imporre la propria voce. Lo fanno in altro modo, su altri canali.
Io voglio credere che sia così. Intanto, aspetto che passi il trend.