E’ dal 2012 che Vlao non stila più la sua annuale classifica dei libri letti (link). Una flessione nelle lettura ha reso nella pratica privo di senso scegliere il podio su un totale di 4 libri finiti a stagione. Abbiamo però stretto un patto e così, quando gli capita tra le mani qualcosa degno di segnalazione, è libero di esprimersi a suo piacimento.
Ed è per questo che il primo post di Aprile è dedicato ad un libro che consiglia di leggere a tutti, indipendentemente dal fatto che si sia amanti del tennis o che si conoscano le imprese di Andre Agassi, il personaggio principe di questo che possiamo definire romanzo autobiografico: Open, la mia storia
Anche Vlao infatti non può essere considerato un esperto di tennis, in tutta la sua vita avrà visto per intero non più di una manciata di partite, sempre che nel computo vengano comprese le sfide Cometa-Zander seguite dalla panchina durante il corso di tennis frequentato nel lontano 2009 (Pro Evolution Tennis – Vol.1 & Vol.2).
Ad incuriosirlo, in questo caso, sono state le recensioni della rete e i pareri degli amici, che inspiegabilmente andavano perentoriamente nella stessa direzione. Così, anche grazie a Martimarti che ha sapientemente barattato con questo volume la guida per le isole siciliane, propedeutica per un viaggetto in procinto di tramontare, Vlao ha potuto verificare di persona la veridicità degli elogi.
La storia parte dagli inizi, da quando il piccolo Andre viene instradato al tennis dal padre padrone. Macchinari appositamente modificati, il drago sputapalle, ed allenamenti intensivi nel campo di casa sono il pane quotidiano del piccolo Agassi che cresce segnato dalla ferrea volontà del genitore di farlo diventare tennista professionista.
I milioni di palline colpite rendono Andre più forte tecnicamente e nello stesso tempo gli fanno odiare sempre di più il tennis. I suoi comportamenti sopra le righe, l’orecchino, i capelli da moicano, i vestiti alternativi sono modi di ribellarsi all’inquadramento militare che gli viene impartito.
Il ragazzo nonostante tutto è un prodigio e comincia a vincere i primi tornei. Mano a mano che cresce e perde i capelli aggiunge alla sua vita persone che, insieme alle vittorie e alle inevitabili sconfitte che gli si pongono sulla strada, contribuiranno a formarlo. Il fratello Philly, il suo preparatore Gil quello dell’acqua, gli avversari di sempre come Sampras eterno rivale, l’attrice Brook Shields la prima moglie, Steffi Graf la seconda, interagiranno sensibilmente con la sua vita e la sua crescita.
Periodi belli e periodi brutti porteranno a formare l’Andre Agassi capace di scalare la classifica ATP, di vincere gli Slam, di crearsi una bella famiglia e infine di abbandonare la carriera al termine di una lunga serie di battaglie con un sogno nel cassetto diventato realtà, una scuola che porta il suo nome destinata ai ragazzi disagiati della sua Las Vegas.
Odiare il tennis non è stato poi così male. Un libro che vale tutte le 5 palline, parola di Vlao!