Magazine Pari Opportunità

Andrea Di Pietro #sivergogni

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Cosa c’è di più avvilente che constatare giorno dopo giorno come in Italia la mancanza di ripetto e l‘omofobia vengano insegnati dall’alto? I casi in cui le “istituzioni” hanno ridicolizzato gli omosessuali e la comunità LGBT sono innumerevoli, passando dalle squallide battute del nostro ex premier che dichiarava “Meglio appassionato di belle ragazze [minorenni e a pagamento, ndr] che essere gay”, fino ad arrivare al completo disinteresse nei confronti del fenomeno sociale della violenza omofoba.

In Italia sembra ancora che per la nostra politica approvare l’introduzione di un’aggravante per i reati basati sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale sia come mettere in dubbio il “virilismo” della casta politica, quasi completamente maschile. E’ possibile che il rispetto per le persone e la lotta alle violenze debbano essere messe in secondo piano rispetto al diritto dei nostri politici di sbandierare la loro esplicita e medievale omofobia (e misoginia, come accade quando si vuole negare l’esistenza del femminicidio)? Quando questi modelli sono impartiti dall’altro come possiamo sperare di risvegliare l’Italia dal suo torpore e dalla sua pervasiva inciviltà? Cosa stiamo insegnando ai giovani, che si affacciano ad un futuro senza modelli e rischieranno di ripetere all’infinito gli stessi errori dei “più grandi” che li hanno lasciati in balia di questi deliri?

L’ultimo delirio ci arriva da Andrea Di Pietro, consigliere comunale del Pdl di Vigevano, che in un tweet, riferendosi a Nichi Vendola, presidente della regione Puglia e candidato alle primarie del Pd, scrive:

«Vendola è tanto viscido come la vaselina che usa!!»

Chiaramente, e fortunatamente, le proteste in rete non si sono fatte attendere. Ma a quando pare il consigliere non ha nessuna intenzione di tornare sulle sue parole e ritiene la reazione del web esagerata. Ecco la sua risposta:

«Per le cose serie il popolo di internet non reagisce mai con un accanimento pazzesco che alcune persone stanno facendo nei miei confronti… Era una semplice battuta che avevo fatto ed ovviamente è stata interpretata male… Se il popolo gay si è irritato io non posso farci nulla… Non era riferito a voi e non era offensivo!! Come molti di voi gay si stanno comportando nei miei confronti! Siete voi i primi che dovete il rispetto alle persone che non hanno la vostra tendenza … Cosa volete farmi adesso per una semplice battuta? volete giustiziarmi in piazza?!?» (grassetti miei)

Cose poco serie. A quanto pare le battute irrispettose e omofobe, per Andrea Di Pietro, non sono una cosa seria. Non sono una cosa seria nemmeno le continue discriminazioni che la comunità LGBT deve subire su tutti i fronti, politici, sociali, lavorativi e personali. E’ di poco conto anche la perpetrazione di una cultura profondamente omofoba, fatta di gomitate tra amici, battutine da camerata e sghignazzate. Non è importante la violenza psicologica e fisica a cui sono costrette tutti i giorni le persone che non si omologano alla cultura eterno-normativa per vivere in libertà la propria sessualità e i propri sentimenti.

Semplice battuta. Andrea Di Pietro parla di una semplice battuta. Possiamo ancora ritenere, al giorno d’oggi, questa elargizione di omofobia da parte delle cariche istituzionali semplici battute? Glielo ha mai spiegato nessuno che attravero il linguaggio viene forgiata la cultura in cui vivamo e che, per converso, il linguaggio è la risultante delle credenze sociali profonde che ci contraddistinguono? L’Italia, in quanto a inciviltà e omfobia ne esce proprio vittoriosa.

Siete voi i primi che dovete il rispetto alle persone che non hanno la vostra tendenza. Questa frase racchiude tutto il disprezzo verso la comunità LGBT. Sarebbero i “non-eterosessuali” a dover portare per primi rispetto agli eterosessuali. Forse perchè l’omosessualità e tutte le forme di amore alternative al modello vigente sono ancora ritenute delle devianze, e in quanto tali dovrebbero per lo meno portare rispetto al machismo e virilismo italiota imperante? Si evince come, ancora una volta, la scelta di vivere una sessualità libera da dettami esterni e costrizioni intimorisca questi “penpensanti”, che vedono nella legittimazione dei giritti LGBT una minaccia alla loro identià patriarcale e maschilista, come se i diritti degli eterosessuali rischiassero in qualche modo di venire meno. Fino a prova contraria chi subisce tutti i giorni discriminazioni, violenze e soprusi per delle scelte personali non sono certo gli eterossesuali e constatare il fenomeno dell’omofobia, per combatterlo, è doveroso, soprattuto da parte delle istituzioni.

Poi ci si stupisce se capitano ancora situazioni come questa. Ecco cosa succede a lasciare i giovani in balia di modelli che mancano di insegnare alle nuove generazioni cosa sia il rispetto verso l’alterità. Per quanto ci riguarda, dopo questo atto sociale di gravissima entità, posto in essere attravero la divulgazione di messaggi profondamente omofobi tramite un social neetwork - in un contesto che vede la violenza omofoba come un’emergenza sociale -, Andrea Di Pietro dovrebbe dimettersi.

Andrea Di Pietro #sivergogni



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