Non soffro di vertigini ma devo ammettere che quando vedo quelle scene di amanti -nudi o con i vestiti a fagotto - che fuggono dalla finestra e finiscono sul cornicione striminzito di un palazzo con sotto una bella strada trafficata mi vengono i peggiori tic nervosi! Per non parlare dei malcapitati che penzolando nel vuoto si reggono con una mano al davanzale mentre vengono afferrati dall'altra e tirati su da qualcuno al quale intanto si sbrega il cavallo dei pantaloni. E quando la situazione si fa scivolosa come la striscia di una lumaca e la presa comincia a cedere con susseguente tuffo nel vuoto, anch'io urlo "nooooooooo!!!" e tendo una mano. Roba che i miei amici già sono pronti con addosso le tute da pompiere a farmi vedere una rete per calmarmi. Ansia, ansia tremenda. E' la sindrome da cliffhanger o - per dirla come mangi - dell'appeso a un ciglio.
Perciò non posso che venerare i temerari come il funambolico Andrea Loreni che ogni tanto decide di farsi quattro passi a cinquanta metri da terra, scegliendo come location posticini che non danno assolutamente nell'occhio tipo Piazza della Signoria a Firenze o il Canal Grande di Trieste.