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Andrea Molesini: il Coraggio e l’Ironia di un Racconto di Guerra

Creato il 06 febbraio 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Silvia Vantaggiato 6 febbraio 2013 leggere, letteratura Nessun commento Andrea Molesini: il Coraggio e l’Ironia di un Racconto di Guerra

Non tutti i bastardi sono di Vienna di Andrea Molesini (edito da Sellerio nel 2010) è un romanzo ironico, epico ed emozionante ispirato a vicende realmente accadute e narrate, come precisa l’autore in una nota posta alla fine del libro, nel Diario dell’invasione di Maria Spada. Uno straordinario successo di pubblico e critica ha accolto l’esordio alla narrativa di Molesini, traduttore, poeta, saggista e professore di Letterature comparate all’Università di Padova, vincitore del Premio Campiello 2011. Il racconto, esposto in prima persona dal diciassettenne Paolo, orfano per aver perso i genitori durante un incidente di mare, si configura come un romanzo di formazione ambientato fra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918, quando la storia d’Italia si incrocia con il destino tragico e avventuroso degli abitanti di Villa Spada a Refrontolo, nei pressi del Piave mentre si compiva la tragica sconfitta di Caporetto. Durante la parentesi bellica avviene la maturazione del giovane che conosce, in fretta, i sentimenti più profondi e travagliati dell’uomo come l’amore, la gelosia e la vendetta. Paolo narra di quel periodo vissuto con il Nonno Guglielmo amante dei proverbi, che «sentenziava masticando il sigaro e fingendo un’aria da marinaio di molti mari, proprio lui che odiava l’acqua, non esclusa quella del lavabo» e simulava di scrivere un romanzo per sottrarsi ai fastidi degli altri abitanti della villa; la Nonna Nancy, arguta e raffinata, un vero talento della matematica, l’esatto contrario del nonno anche nelle abitudini quotidiane: «il suo bagno era un poema»; la zia Maria «prigioniera di una fierezza che affascinava e allontanava gli uomini» e poi i tre domestici Teresa, la figlia Loretta, Renato coraggioso e enigmatico e poi Giulia che «era fuggita da Venezia per uno scandalo di cui nessuno osava parlare». Ma accanto a questi personaggi “buoni”, l’autore ben caratterizza anche il nemico: il barone Rudolf von Feilitzsch, alto ufficiale dell’esercito austro-ungarico, comandante delle guarnigioni che stabiliscono a Villa Spada il loro quartier generale, rappresenta l’altro volto dell’umanità che popola questo romanzo. Egli è il nemico da cui difendersi, al quale i fatti riservano una triste lezione: comprenderà, infatti, che la guerra è amara anche per i vincitori.

Andrea Molesini: il Coraggio e l’Ironia di un Racconto di Guerra

Sullo sfondo la vita del paese funestata dagli eventi viene descritta con misurata e tragica verità: la barbarie dei tedeschi che violentano alcune ragazze del paese, i saccheggi costanti nelle case dei poveri contadini e nella chiesa, i lutti per i propri morti, lo spettacolo impietoso delle impiccaggioni, la vergogna per tante umiliazioni. La storia si impossessa della quotidianità di tutti i personaggi del romanzo, simbolo di un intero popolo; tutta la narrazione è sapientemente costruita in equilibrio tra l’odio per il nemico usurpatore, gli amori neppure immaginabili, l’orgoglio per la propria famiglia e per le proprie idee, la violenza e le brutture che qualificano ogni guerra. Ciò è disposto, con sobrietà e rigore, entro una struttura narrativa che si serve anche del dialetto veneto e di un intercalare di proverbi e facezie (come quella che Molesini sceglie per iniziare il primo capitolo: «Il Terzo Fidanzato della nonna aveva i piedi troppo grandi per essere considerato intelligente. Scemo non era, perchè sapeva oziare con grazia e costanza, ma, date le dimensioni dei piedi, l’attenzione riservata alla sua testa non poteva essere molta») per conferire colore e realismo all’esposizione dei fatti e, soprattutto, leggerezza e ironia che sono chiavi di lettura indispensabili per comprendere il romanzo e decifrarne il singolare titolo. Le vicende scorrono lente verso un finale sorprendente che ancora una volta convince il lettore che non è la Storia a forgiare il destino degli uomini ma, talvolta, sono proprio le vicende umane e la forza ineluttabile dei sentimenti ad indirizzare i fatti.

Andrea Molesini: il Coraggio e l’Ironia di un Racconto di Guerra

     

     

     


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