Eleonora Andreatta
”In un momento di crisi come questo la Rai ha deciso di investire sul prodotto. La produzione di fiction per Rai 1 è aumentata del 20%. Non è invece aumentato il budget, perché abbiamo contenuto i costi. Abbiamo anche contenuto il fenomeno della delocalizzazione”. Lo ha detto il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, in Commissione di Vigilanza Rai.”E’ importante – ha proseguito – che, oltre che su Rai 1, la fiction possa diffondersi sulle altre reti e su Internet. La trasmissione su Rai 2 e Rai 3, che hanno un pubblico più giovane, può favorire l’innovazione”.
”Nella scelta del prodotto il criterio sovrano è la qualità della proposta – ha detto ancora -. Accanto a questo c’è la qualità della società che produce: i parametri sono il curriculum e i successi ottenuti. Che le scelte siano state corrette è dimostrato dai risultati: l’audience media delle fiction Rai nell’ultimo anno è stata del 23,5% con 6 milioni 500 mila spettatori. Tra i migliori 50 ascolti di fiction, 48 sono della Rai, solo due di Mediaset. Tra i migliori 100 ascolti Rai 67 sono di fiction”.
Sollecitata per due volte dal capogruppo M5S Alberto Airola, Andreatta ha anche parlato di possibili conflitti di interesse. Il senatore ha chiesto informazioni sulla presenza di ex dirigenti Rai in società di produzione, come la Lux Vide fondata da Ettore Bernabei. In particolare, ha chiesto lumi sul rapporto tra la Palomar e l’ex Max Gusberti, sostenendo che quest’ultimo per un periodo abbia lavorato contemporaneamente per la Rai e la società di produzione. Andreatta ha prima difeso la qualità del lavoro della Lux Vide e quindi affermato che ”Gusberti non è mai stato socio della Palomar, ha solo avuto un rapporto di consulenza e non c’è mai stata sovrapposizione con cariche in Rai”.
”Non ci sono 5 produttori privilegiati. Negli ultimi 5 anni le prime cinque posizioni sono cambiate. Sono tre le società rimaste stabilmente tra le prime cinque e sono legate a titoli di successo”. Così il direttore di Rai Fiction ha risposto alle domande dei commissari sui principali fornitori di fiction della tv pubblica ed in particolare sulle cosiddette ‘happy five’ (le prime cinque società). ”Le tre società – ha proseguito Andreatta – sono Lux, che produce tra l’altro Don Matteo, Fremantle che produce Un posto al sole e Publispei che produce Un medico in famiglia. La presenza in classifica di società che producono un solo titolo dimostra che non c’è concentrazione”. ”Non credo che le società siano happy – ha aggiunto il direttore di Rai Fiction -. Il budget è stato ridotto e i controlli sono accurati. L’investimento complessivo è stato quest’anno di 194 milioni. Il costo medio delle serie tv per un’ora di televisione è stato ridotto ad una media di 600 mila euro. I tv movie costano in media 850 mila euro, le miniserie 750-800 mila euro. Rispetto al resto d’Europa, ci manteniamo su costi bassi”.