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Andremo tutti a quel (bel) paese

Creato il 09 gennaio 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

di Costanza Bondi

Per l’Italia “il bel paese” la stima dei dati Istat parla chiaro. Dal 2012 al 2065 oltre un terzo della popolazione avrà 65 anni o più, mentre il numero degli immigrati sarà pressoché triplicato, per un totale stimato in 14 milioni di presenze e oltre nel nostro territorio. Mano d’opera straniera soprattutto giovane che, sempre secondo le stime Istat, andrà a rimpinguare la popolazione italiana in età lavorativa tra i 15 e i 64 anni. La quale, nella medesima proiezione, calerà dall’attuale 65.7% al 54.7% del 2065. Ora, partendo dal fatto che il dato dell’evoluzione demografica si ricava dalla semplice operazione di bilanciamento tra trend negativo e trend positivo, vediamo bene come in data proiezione il primo porti alla conta il doppio dei decessi rispetto alle nascite, mentre il secondo annovera il triplo degli ingressi migratori rispetto alle relative uscite. Nel frattempo, però, abbiamo il dato della vita media che continua a crescere. Ovvia la decodifica da tali dati statistici: la popolazione italiana andrà sempre più invecchiando, la forza lavoro italiana andrà diminuendo fino a crollare e l’Italia continuerà inesorabilmente ad impoverirsi. Per una nuova storia tutt’ altro che surreale, dal titolo “Il cane che si morde la coda”, sottotitolo: “sempre più anziani, sempre meno italiani”.

 



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