Mi piace immaginare un'ade ove orde di avvoltoi lebbrosi - essendo l'aquila troppo nobile augello per avvilirsi a 'sì ingrato compito - (lebbrosi e pure con la rogna e l'alito da fogna) incessantemente straziano le lorde carni. Sta l'umano scarto alla gelida roccia solidamente incatenato prono, sicché non il petto, come toccò al diametralmente luminoso opposto benefattor dei mortali, ma la viscida gobba, sempre riformantesi in eterno supplizio, gli artigli squartano e i becchi adunchi rovistano, in sevizia senza requie, arrecando al dannato democristiano, dannato danno.
K.