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Andreotti

Creato il 06 novembre 2012 da Peppinoimpastatoproject

Andreotti

Andreotti

Che uomo Andreotti! Ce ne avete di fantasia! Scherziamo? S’è trovato in mezzo a decine d’inchieste, imbrogli, intrighi e sospetti di collusione persino con la mafia… ma lui: TRACH!, con un gran colpo di reni è riuscito sempre a scantonare… a sgusciare via. Che forza! Non è un uomo Andreotti… E’ una saponetta!
Ma state attenti: il fatto che lui non sia dentro all’attuale governo è un evento storico! E’ la prima volta dalla fondazione del Regno d’Italia che Andreotti non c’è!
No, non è un lapsus. Ho detto giusto: « Regno d’Italia ».
Infatti è risaputo che Andreotti stava già nel primo governo Crispi, con tanto di calzoni corti e cartella: faceva il portaborse di Giolitti. C’è chi l’ha riconosciuto perfino in un bassorilievo delle Guerre Puniche.
Certo che dopo le dichiarazioni dei cinque super-pentiti e quelle dei giudici Antimafia… può anche capitare che… Ma no, figuriamoci, Andreotti in galera. D’accordo che è il sogno che quasi tutti gli italiani hanno nel cuore…
A proposito di sogno… non so se ve l’ho detto, ma la mia mamma era una maestra molto dolce e nello stesso tempo severa. Qualche giorno fa, me la sono sognata… come in una vecchia fotografia color seppia, tutta vestita di scuro, lo scignon sulla nuca e in mano una lunga bacchetta, che dalla cattedra arrivava fino al terzo banco.
Nei banchi stavano seduti gli scolari, tutti coi loro grembiulini neri e i collettoni bianchi col fiocco azzurro. In mezzo a quei bambini, c’era anche uno strano scolaro… chi è?
Oh mio dio! … E’ Andreotti, si, lui, Giulio…anche lui nel banco col grembiule, il collettone bianco e il fiocco.
Nel sogno mia madre dice: «Giulio Andreotti, alzati in piedi e dimmi… guai se dici bugie! Hai mai avuto rapporti con Gelli, quello della P2?»
« Ma signora maestra…io fino a qualche giorno fa credevo che la P2 fosse una marca di sigarette con doppio filtro!»
La mia mamma: TACH! Una tremenda bacchettata sulle dita del Giulio!
«Ahiaiaiai!!» « E dimmi un po’ Giulio, te la facevi o no con quel lestofante di Sindona?»
«Io?!» «Si! Tu hai detto che era un genio della finanza salvatore dell’economia italiana…»
« No, non è vero!» « Si, che è vero! Tant’è che gli hai procurato miliardi di prestiti dalle Banche di Stato». « No, giuro, io gli ho fatto solo avere del caffè quando se ne stava in carcere. Corretto!» « Ah, bene, fai l’impunito!» E TACH! Un’altra bacchettata sulle dita!
«Ahiaiaiai!» « E dei Servizi Segreti deviati, che ne dici, te ne servi o no?»
«Non posso parlare signora maestra: è un segreto fra me e i Servizi Segreti!»
E TACH un’altra bacchettata! « Ahiaiaiai!» « Ehi, un momento, fai vedere…sbaglio, o quelle mani su cui vado picchiando non sono le tue?! Eh già! Sotto il banco, inginocchiato, le mani infilate nelle tue maniche ci sono le dita di qualcun altro! Chi ci sta? E’ Ciarrapicoo l’Evangelisti?» « Tutti e due signora maestra…si beccano una bacchettata a testa! E’ risaputo che il potere logora chi non ha almeno dieci dita di ricambio da farsi pestare!»
E la mia mamma: TACH, bacchettata! « Non vale! Queste son proprio le mie mani! Ahiaiaia!»
Ma che bel sogno!

testo tratto da Le commedie di Dario Fo e Franca Rame Einaudi, pp.204 in appunti e altre storie.

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