Andreotti e Mike Bongiorno

Sono in un piccolo paese di provincia. Sto partecipando a una festa, una specie di cena elettorale, organizzata anche da me, ma è un’incombenza molto noiosa. La festa si svolge in un palazzo o un castello che sorge su un colle sopra il paesello, non sono contento di stare lì e non vedo l’ora che finisca. (...) Qualcuno mi dice che in paese è arrivato Andreotti che sta facendo visita alla popolazione. Penso che potrei  invitarlo alla festa, anche se non mi piace sarebbe comunque un bel colpo propagandistico avere un ospite tanto importante. In ogni caso esco dal castello e arrivo rapidamente nella piazzetta del paese, dove vedo “Andreotti”, accompagnato da una persona che quasi lo sostiene, mentre fa il giro di tutte le case della piazza. In realtà non si tratta di Andreotti, ma di un vecchissimo Mike Bongiorno, ma per me nel sogno sono la stessa persona. Lo guardo in faccia e mi accorgo che è decrepito, ha gli occhi un po’ vacui, probabilmente è ormai rimbambito. Rendendomi conto che non accetterà mai gli rivolgo comunque l’invito a venire alla festa organizzata da Xxx (non ricordo il nome). Inaspettatamente mi risponde sorridendo e chiamandomi per nome, dice che si ricorda di me. In effetti mi aveva incontrato di sfuggita una volta molti anni prima. Sono veramente sorpreso di questa memoria, mi rendo conto che è un uomo dalle capacità eccezionali. Gli dico: «Questo fatto che lei riesca a ricordarsi il mio nome è la cosa più sorprendente che mi sia mai successa nella mia vita…». “Andreotti” mi sorride benevolo come dire che è una cosa da niente (…) (Mi sveglio).