E’ una frase che ho sentito ripetere da molte persone (almeno da molte fra quelle che avevano e hanno qualche intenzione di visitare Expo 2015).
“Perché non prima?” Mi sono chiesta?
“Perché in maggio non è pronto niente”.
“Perché a giugno c’è di meglio da fare”.
“A luglio ed agosto fa troppo caldo”
Così, adesso che il mese di settembre è arrivato, tutti coloro che avevano rimandato si sono decisi e le code sono diventate chilometriche ai tornelli e anche all’entrata di padiglioni per i quali, fino a poche settimane fa, una coda era un evento impensabile.
I padiglioni più gettonati come il Palazzo Italia, quello del Giappone, degli Emirati Arabi Uniti, della Svizzera o del Kazakistan hanno ormai tempi di attesa biblici e percorrere il decumano, trovare un bagno libero, approvvigionarsi d’acqua richiedono un sacco di tempo.
Peccato!
Peccato per chi ha deciso di rimandare la visita, ma peccato anche per coloro che non hanno mai avuto intenzione di visitare il sito espositivo: hanno perso l’occasione di criticare a ragion veduta.