Per cominciare a verificare se i lunghi mesi invernali di attività fisica (mai come quest'anno!) hanno prodotto qualche esito positivo anche per la bicicletta e per prepararsi al tradizionale viaggio estivo, io, C. e S. abbiamo organizzato un breve weekend in bicicletta, facile facile dal punto di vista organizzativo.
Partenza direttamente da Padova con le nostre biciclette, perfettamente allestite per l'occasione e con al seguito i nostri zainetti per una notte fuori. Il percorso si svolge quasi tutto in piano, in buona parte su asfalto oppure sullo sterrato degli argini dei fiumi e canali che affianchiamo.
Ovviamente la nostra partenza non è esattamente mattiniera (tra una cosa e un'altra si sono fatte le 10,30), quindi quando arriviamo al Castello del Catajo, prima di Monselice, ci rendiamo conto che non abbiamo tempo a sufficienza per fare la visita guidata. Quindi facciamo qualche foto e ripartiamo.Dopo Monselice - e per consolarci della mancata visita al Catajo - ci fermiamo a visitare Villa Emo (della famiglia Emo-Capodilista), dove la signora Giuseppina in persona ci fa i biglietti e ci racconta i problemi che ha avuto nel sistemare il giardino dopo il brutto tempo dell'inverno. La villa non si può visitare all'interno, ma il giardino è davvero bello, con due peschiere ai due lati, il giardino all'italiana davanti, il tunnel verde dietro la villa, il boschetto, i roseti e persino due piccoli cimiteri degli animali di casa.
Felici di questa sosta, ripartiamo e per ora di pranzo siamo a Este, dove ci fermiamo a mangiare i nostri buonissimi panini col prosciutto. Il tempo per il momento ci sta graziando: è coperto, ma nemmeno una goccia di pioggia. Dopo un giro nelle strade di Este procediamo verso il monte Lozzo, che abbiamo deciso di aggirare abbandonando per un po' la pista ciclabile E2.Il giro intorno al monte Lozzo ci consente una sosta e una breve visita al castello di Valbona, dove ci riposiamo un po' nell'ampio giardino e ammiriamo gli splendidi pavoni nella voliera scoperta da C. Completiamo dunque il giro del monte Lozzo e - grazie ai supporti tecnologici di cui è fornita C. e ai suggerimenti della app MyTrails - tagliamo per un improbabile sterrato e entriamo nei colli attraverso Fontanafredda. Qui la strada comincia a salire, prima gradualmente, poi in maniera sempre più decisa, e a un certo punto piove pure... Teniamo duro perché non siamo lontane, ma tutto questo allenamento non sembra aver prodotto grandi risultati!! Ormai a poche centinaia di metri dalla nostra destinazione siamo con i piedi a terra che spingiamo le biciclette. Ed eccoci arrivati all'agriturismo Podere Villa Alessi in località Faedo (appartenente al comune di Cinto Euganeo), dove abbiamo prenotato la nostra stanza tripla per la notte. Il posto lì per lì ci appare buffo e anche la nostra stanza è davvero curiosa con i tre letti su tre pareti e tante finestre intorno... ;-)
Però abbiamo un bagno privato e al piano terra c'è la cucina di uso comune fornita di qualunque cosa.Il tempo di una doccia e di un cambio di abiti e siamo pronte per una breve passeggiata che ci permetta di meritarci la nostra cena. I colli qui sono bellissimi, verdissimi e poco urbanizzati. Un vero godimento per gli occhi e per la mente.
Tornate all'agriturismo cominciamo a renderci conto di essere capitate in un vero e proprio paradiso per il bere bene. Ivano Giacomin (il gestore dell'agriturismo, persona squisita, esperto conoscitore dei colli, nonché di cibo e vini del territorio) ci fa iniziare la nostra serata con un ottimo Serprino (la versione dei colli del prosecco) bevuto all'aperto. Ci sediamo poi in sala dove inizia la nostra cena luculliana con antipasto, due assaggi di primi, un secondo di carne, contorni, dolci fatti in casa e tisana finale. Il tutto innaffiato da una degustazione di 8 tipi di vino prodotti tutti dall'azienda agrituristica. E alla fine nemmeno un filo di mal di testa. Dopo la cena Ivano ci fa una visita guidata in cui illustrandoci alcuni dipinti sulle pareti ci racconta la storia dei colli euganei dal punto di vista geologico, agricolo e sociale. Che meraviglia!
Dopo il meritato riposo, eccoci in piedi (sempre non prestissimo!). Pensiamo di doverci preparare da sole la colazione nella cucina comune, e invece Ivano è già in sala che ci attende con un tavolo pieno di cornetti, dolci e uova freschissime delle sue galline. Il tempo di fare colazione, di pagare (solo 135 euro in tre per mangiare, bere e dormire), di comprare un pezzo di ottima soppressa ed eccoci di nuovo in sella.Torniamo sui nostri passi e riprendiamo l'anello, facendo una prima tappa nel bel paesello di Vo' Vecchio dove prendiamo un caffè in un bar ospitato in un bel palazzo con corte.
Poi dopo essere passate per Bastia, tagliamo - sempre seguendo il percorso cicloturistico E2 - un po' all'interno dove ci inoltriamo tra la vegetazione dei colli e su morbide colline. Qualche salitina affrontata questa volta senza particolari difficoltà, poi passiamo accanto a un campo da golf e poi ridiscendiamo in pianura. Piccola deviazione per seguire le indicazioni di un'altra villa e poi in men che non si dica siamo all'ora di pranzo dalle parti di Villa dei Vescovi, dove arriviamo in salita in bici, salvo poi fermarci alla trattoria Liviana a mangiare dei bigoli all'anatra e un galletto al forno (!).Non proprio leggere, ci muoviamo alla volta di Padova e, dopo aver percorso il cosiddetto sentiero della sobrietà (!) che ci permette una breve sosta all' Abbazia di Praglia, tristemente ci lasciamo alle spalle il riposante e bel paesaggio dei colli, per ritrovare prima gli argini e poi la città che ci accoglie con il tipico caos del sabato pomeriggio :-(
Purtroppo la nostra piccola gita è finita! Ma siamo molto soddisfatte! Anche se forse non prontissime fisicamente ad affrontare il lungo viaggio estivo!