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Anemia in gravidanza

Creato il 16 novembre 2013 da Belloweb @belloweb2

La riduzione del patrimonio emoglobinico totale durante la gravidanza può essere conseguenza dell’emodiluizione fisiologica o o sia perché si ha un aumento delle richieste metaboliche.

Anemia Gravidanza

Anemia Gravidanza

Sintomi che possono farci pensare all’anemia sono: pallore, stanchezza, capogiri, vertigini, dispnea, difficoltà a concentrarsi, bassa temperatura corporea e battito irregolare. È bene indagare immediatamente con gli esami del sangue, controllando i valori dell’emocromo, della sideremia, ferritinemia e transferrine mia.

Difatti, l’anemia gravidica non va sottovalutata in quanto può provocare conseguenze sia alla mamma che al feto. La riduzione dell’emoglobina può provocare difficoltà di ossigenazione del feto, e compromettere la sua crescita e benessere. Per la mamma, visto l’inevitabile perdita di sangue durante il parto, se già anemica potrà andare incontro al rischio di dover effettuare emotrasfusioni.

La concentrazione emoglobinica in gravidanza varia tra il 13 e 10g%; valori inferiori a 10g% sono considerati patologici. Le più comuni forme di anemia in gravidanza sono la sideropenia e la magaloblastica.

L’anemia sideropenica è la più comune (il 90-95% di tutte le anemie). Si manifesta quando la disponibilità di ferro nell’organismo è insufficiente per un’adeguata sintesi di emoglobina.

L’anemia megaloblastica è determinata da un difetto nella sintesi di DNA conseguente a carenza di vitamina B12 e /0 acido folico. Una carenza di tale vitamine può essere dovuta a:

  • Insufficiente introduzione attraverso l’apporto dietetico
  • Malassorbimento
  • Aumentato fabbisogno
  • Inadeguata utilizzazione.

Terapia per l’anemia in gravidanza:

Per intervenire sull’anemia innanzitutto si può cercare di agire attraverso l’alimentazione. Infatti, attraverso una dieta varia ed quilibrata, si può aumentare l’apporto di ferro attraverso cibi quali la carne (soprattutto quella rossa), le uova, il pesce, cereali, legumi e verdure a foglia verde. Se ciò non bastasse si può ricorrere all’utilizzo di integratori di ferro. Inoltre, il medico può prescrivere anche vitamine per assicurare che la paziente abbia un apporto sufficiente di acido folico, vitamine B12 ed altri nutrienti.


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