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"Anestetico? No, grazie"

Creato il 29 marzo 2011 da Carlo_lock
Oggi mi sono ribellato a una oculista, una ragazza carina, occhiali, pantaloni aderenti sotto il camice....non mi è piaciuta una sola parola da lei usata: "anestetico". Voleva provarmi la pressione dell'occhio, un concetto che mi fa ribollire lo stomaco, così come l'idea del catetere, questo tubicino che viene infilato su per il cazzo...."Anestetico" è una parola forte.....non si può usare in un ambulatorio, tranne che dal dentista. L'anestesia implica il riparo da un dolore insopportabile. Voleva spruzzarmi nell'occhio qualche strana sostanza prima dell'operazione, poi conscia del proprio errore deontologico voleva riparare: "Ma no, non sentirà nulla...è una sciocchezza". Alla mia domanda: "se non è nulla allora perché mi mette l'anestetico? Voglio farlo senza allora" non è giunta risposta .Mi sono sentito con orgoglio un vecchiaccio acido, pedante, di quelli con esperienza, che hanno tanto lavoro e pensano già alla clinica svizzera o all'amico dell'amico con esperienza, non a "questa sciacquetta fresca di laurea della mutua".Ecco, come la vita sia soprattutto una questione di linguaggio. Per quella parolina "anestetico" ho interrotto una visita, sì...non mi vergogno, l'ho fatto. E penso anche chi, leggendomi, dirà che ho esagerato, che sono esagerato, che la "tonometria" è una stupidaggine.Non me ne frega niente di tutto ciò.....sono stato colto di sprovvista, oggi il mio corpo non voleva essere violato, voleva rimanere puro, incontaminato, non volevo dentro di me sostanze. La prossima volta avrò tempo per prepararmi all'idea.E penso oggi sul lavoro che un ragazzo dializzato, tra il lusco e il brusco, dopo una concitata conversazione telefonica, mi ha detto: "E' arrivato un rene compatibile per me per il trapianto". Quasi piangeva, è corso dalla psicologa dell'ospedale, non riusciva a sopportare la notizia, l'idea di ricoverarsi. E' buffo pensare che ci si ribella anche a chi cerca di fare del bene per noi. Ma l'autodeterminazione ci spinge anche a scegliere o non scegliere per il nostro corpo qualsiasi tipo di manipolazione indebita. Se uno sceglie di rimanere senza un rene, ha la sua dignità.Spesso è più dignitoso morire o soffrire che non cedere alle intrusioni dei "medici".

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