Le anfore ritrovate a Trieste
Gli scavi archeologici che la Soprintendenza di Trieste sta conducendo, preventivamente, nella costruzione del Park San Giusto, un parcheggio che passa attraverso il colle di San Giusto, alle pendici del quale si estendeva la città romana, hanno permesso di recuperare oltre cento anfore romane risalenti al I secolo d.C., ammucchiate in due filari sovrapposti.Le anfore erano usate per trasportare e stoccare olio e vino. Quando ci si voleva liberare di questi contenitori, venivano gettate o reimpiegate per altri scopi. Nel caso di specie, le anfore, già sotterrate ai tempi antichi, sono state riutilizzate per trattenere le acque piovane o fermare le alte maree ed anche per scongiurare ristagni d'acqua nel terreno. Le anfore, infatti, sono state rinvenute accanto ad una strada costiera.
Le anfore sono tutte contenitori d'olio, molto diffusi nella penisola istriana. Su molte di esse è possibile ancora leggere il nome del produttore che potrà condurre gli archeologi a identificare la zona di fabbricazione dei contenitori.
Nell'area scavata erano già stati individuati altri tipi di anfore che provenivano da vari luoghi dell'Egeo, dell'Adriatico, dell'area Tripolitania, tutte risalenti al I secolo d.C.. Alcune di queste anfore erano anche utilizzate nelle sepolture di età tardo antica, alcune ritrovate sempre a Trieste in diverse aree della città. Anche negli scavi del Park San Giusto sono state rinvenute due sepolture, una di un adulto e una di un bambino, i cui scheletri sono ora all'esame degli specialisti dell'Università di Udine.