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“Angel-A” di Luc Besson

Creato il 26 luglio 2011 da Cinemaleo

2005: Angel-A di Luc Besson

uscita francia: 21 dicembre 2005   uscita italia: 17 marzo 2006

“Angel-A” di Luc Besson
“Angel-A” di Luc Besson

A volte ricorda Manhattan, a volte Il cielo sopra Berlino, a volte La vita è meravigliosa… eppure è un film del tutto originale e personale, favolistico e arguto, romantico e divertente.

Nessuna forma di pietismo né toni moraleggianti (1) in questa favola surreale, piacevole e coinvolgente al massimo, onirica ma altamente credibile.

Uno stupendo e non retorico affresco di una delle città più belle del mondo, un mirabile -semplice e profondo al contempo- ritratto umano: sono le due componenti che rendono il film dell’eclettico Luc Besson (ritornato alla regia dopo sei anni) meritevole d’essere visto e che hanno suscitato un plauso incondizionato da parte della critica: “…quella di Besson è una dichiarazione d’amore a Parigi, che a colori non sarebbe così poetica” (il Morandini), “Una favola moderna (cos’è il cinema d’altra parte?) con una morale sulla vita, per innalzare ancora di più a protagonisti i ponti sulla Senna, i quais, i parchi, la Tour Eiffel, che Andrè e Angela percorrono in lungo e in largo” (MyMovies), “L’intuizione di Besson è semplice, ma non banale: occorre lo sguardo di un altro per scoprire il meglio di sé, occorre essere amati per imparare davvero ad amare” (il Fumagalli), “Il bianco e nero, oggi molto poco usato al cinema, ha il potere di rendere il film più poetico” (Nonsolocinema), “Una meravigliosa Parigi in bianco e nero fa da sfondo ad una tenera e del tutto particolare storia d’amore” (FilmUp), “E’ un film che stordisce. Come tutti i film di Luc Besson, certo, ma questo lo fa in maniera diversa dai precedenti, lo fa con le risate e con le lacrime, con le parole d’amore e di speranza” (Cinefile).

Un’analisi -intelligente e ironica- sulle contraddizioni dell’essere umano ma soprattutto su “il bene e il male, la verità e la menzogna, la vita e la morte” (Cinezoom) il cui esito è un inno alla volontà di vivere, nonostante tutto. Un invito “a cercare la nostra metà nascosta, quella vera che celiamo dietro alla maschera che forse ci siamo costruiti per affrontare gli ostacoli e le difficoltà di ogni giorno” (Emanuel Perico).

Bravissimi Jamiel Debbouze (in Francia notissimo attore teatrale) e Rie Rasmussen (dapprima modella e poi autrice di corti,  qui al suo primo ruolo da protagonista).

note

(1)   il tema si prestava, tema che Matteo Signa così riassume “un uomo salvato da un angelo e un angelo forse a sua volta salvato da un uomo”

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