Angel – L’amore è un demone, di Dorotea De Spirito

Creato il 05 settembre 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Titolo: Angel – L’amore è un demone
Autrice: Dorotea De Spirito
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2011
Genere: Paranormal Romance
Pagine: 344
Formato: cartaceo / eBook
Prezzo di copertina: € 9,50 (eBook: € 6,50)

Trama:
Le antiche mura di Viterbo custodiscono un segreto: una comunità di angeli che da secoli convive pacificamente con gli abitanti della città. Vittoria ha sedici anni, è un angelo, ma è diversa da tutti i suoi simili: è senza ali e per tutta la vita si è sentita un’esclusa, un’estranea per- sino nella propria famiglia. Questa consapevolezza l’ac- compagna sempre, mentre la sua esistenza scorre tran- quilla giorno dopo giorno tra scuola, amici e litigi con la sorella maggiore. Ma quando arriva in città Guglielmo, un ragazzo misterioso dagli occhi magnetici, il mondo di Vittoria viene sconvolto, e lei scopre che l’amore può rivelarsi il peggiore dei demoni. Vichi è l’unico angelo senza ali in una famiglia di angeli perfetti. Guglielmo è il suo opposto: un demone, nonché il suo potenziale assassino. E il ragazzo di cui si è perdutamente innamorata, fin dal primo momento in cui i suoi occhi si sono posati su di lui. Che futuro potrà mai avere questa passione maledetta, questo amore tutto sbagliato, impossibile, che sembra negare ogni possibilità di lieto fine?

Giudizio:
“Angel. L’amore è un demone” è un romanzo fantasy di Dorotea De Spirito edito nel 2009 da Mondadori, disponibile anche nella collana economica dei Bestseller. È un romanzo scritto in prima persona, la storia viene vissuta dal punto di vista di Vichi, la protagonista principale, che porta il lettore a conoscenza dei segreti nascosti fra le mura di Viterbo. Non c’è un vero finale, l’autrice ha lasciato la storia in sospeso per poterla continuare qualche anno dopo con la pubblicazione del sequel ufficiale, “Devilish”, sempre edito da Mondadori.
La trama ci fa comprendere che non si tratta di una storia che ha l’obiettivo di imporsi nel panorama del fantasy come qualcosa di assolutamente innovativo; c’è una ragazza di nome Vittoria che si innamora perdutamente di Guglielmo. Entrambi non sono “ragazzi” comuni. Vittoria - chiamata anche Vichi dagli amici - è un angelo insicuro dei propri poteri e con una personalità fragile, mentre Guglielmo è un demone con un carattere forte. L’originalità della storia risiede in gran parte nell’ambientazione, dal momento che l’autrice ha scelto di ispirarsi alla sua città natale, Viterbo; Dorotea De Spirito ha dichiarato in un’intervista che avrebbe desiderato scrivere una storia urban fantasy ambientata in una città realmente esistita, un luogo dal fascino antico, e solo alla fine ha deciso di parlare della città in cui è cresciuta per immedesimarsi nella protagonista.

Vichi è un angelo che non possiede ali e per questa ragione si sente diversa. Non riesce ad accettare il suo aspetto per nulla simile a quello degli altri angeli; i suoi capelli non sono biondi e lucenti come l’oro e sa di non essere né alta né snella. Ciascun membro della sua famiglia rispecchia la perfezione che lei sente di non aver mai avuto, una perfezione quasi idilliaca costituita da un fisico assolutamente perfetto e da un paio di occhi azzurri come il cielo privo di nuvole; per non essere da meno a nessuno, la nostra protagonista vive con l’intento di fare sempre del suo meglio.
È abbastanza evidente che l’angelo senza ali, Vichi, non potrebbe essere altro che l’immagine di una comune adolescente che si sente brutta, inadatta a vivere tranquillamente in società. Di base la personalità della ragazza potrebbe essere il punto di forza del romanzo, dal momento che viene proposto a un pubblico giovane (14-18) e di conseguenza la maggior parte dei lettori potrebbe rivedersi facilmente nei panni di Vichi.
Il cardine della storia è l’amore, com’è intuibile dalla descrizione. L’autrice ci parla dell’amore impossibile che si reincarna perfettamente in due metà, quella del bene e quella del male. Quella dell’angelo, parte rappresentata da Vichi, e quella del demone, rappresentata a sua volta da Guglielmo. Loro si amano ma non sono destinati a stare insieme a causa della loro natura. Da qui sembra che i ruoli assegnati ai rispettivi protagonisti siano stati scelti per dare quel tocco “fantasy” all’intreccio, come se l’autrice non avesse avuto intenzione di raccontare una storia fantastica ma di usare questo genere solo “da contorno” per la portata principale, ossia la storia d’amore fra i personaggi citati. Non si fa leva sui misteri che incombono sulla cittadina di Viterbo e viene a galla solo il segreto della comunità angelica e alcune regole severe che sono state create dagli angeli per convivere con gli umani senza che questi possano in alcun modo interferire con le generazioni future. L’unione fra un umano e un angelo sarebbe qualcosa di intollerabile per la comunità, ancor peggio l’unione fra un demone e un angelo.
Si scopre durante la storia che il demone è l’unica creatura in grado di uccidere un angelo e l’angelo l’unica creatura in grado di porre fine all’esistenza di un demone. Tuttavia sui poteri dei demoni non viene aggiunto altro. L’unico modo per riconoscerli è attraverso un simbolo sul braccio. L’autrice non ha approfondito il carattere di Guglielmo né le storie legate a entrambe le razze (quella degli angeli e quella dei demoni) che cercano di condurre una vita normale in mezzo agli uomini. Sembra che abbia tralasciato quasi volutamente gli aspetti fantastici; è probabile che si tratti del primo volume di un esperimento letterario (l’autrice non aveva mai scritto fantasy prima di Angel) e che quindi nel sequel abbia cercato di far più riferimento alla magia e a qualcosa in più.
Solo verso la fine di Angel è possibile assistere ad alcune scene d’azione e ad alcuni cambiamenti che porteranno i personaggi a compiere diverse scelte che lasceranno il lettore con il fiato sospeso. Ho descritto questi aspetti del romanzo per far capire ai lettori che potrebbero esserci pro e contro; il lato positivo è che è impossibile staccare gli occhi dalle pagine. La storia prende subito, la scrittrice riesce a catturare l’attenzione di chi ha iniziato a leggere Angel fin dalle prime parole. Il mio parere su questo libro, anche a distanza di anni, rimane comunque positivo perché non è facile trovare un romanzo che sappia travolgerti dalla prima all’ultima pagina, nonostante un intreccio narrativo apparentemente semplice. La prima volta che l’ho letto avevo diciassette anni e mi aveva parecchio entusiasmato… tanto da non riuscire ad attendere l’uscita del sequel!
Lo stile e il linguaggio permettono di immedesimarsi nella storia e, nonostante i contenuti che rendono evidente lo scarso approfondimento riguardo la natura magica dei protagonisti, è un romanzo che si legge con vero piacere. Sarebbe corretto definire “Angel” un romanzo di genere Urban Fantasy molto soft adatto a un pubblico young adults. È un’affascinante storia tutta italiana che racconta l’amore impossibile nato tra due ragazzi un po’ diversi dagli altri.

Sull’autrice:
Dorotea De Spirito, giovanissima scrittrice (classe ’91), vive a Viterbo e frequenta il corso di laurea in Lettere. Ama definirsi, vista la sua giovane età, scrittrice in seme non sentendosi ancora matura per l’appellativo in erba. Ha esordito a 16 anni, quando ancora frequentava il liceo; fan sfegatata dei Tokio Hotel, ha tratto ispirazione da questa passione per il suo primo romanzo, “Destinazione Tokio Hotel”, presentato alla prima edizione del Festival “Mare di Libri”. L’ultimo libro pubblicato per Mondadori è Devilish, sequel di Angel, una storia di angeli e demoni ambientata a Viterbo.
[Fonte: Mare di Libri, sito web ufficiale]

Laura Buffa



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