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Angela Merkel: la storia (in breve) della prima Cancelliera tedesca

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

Angela Merkel (nata Angela Dorothea Kasner) è la prima donna a ricoprire il ruolo di Cancelliera tedesca oltre ad essere la persona più giovane ad avere questa carica e la prima ad essere nata dopo la fine della seconda guerra mondiale, inoltre è la prima ad esser Cancelliere per tre volte di seguito. Viene spesso chiamata “La donna più potente del mondo” (come affermato nelle classifiche del magazine Forbes dal 2006 al 2012), “la nuova Lady di Ferro” e da alcuni politici italiani con nomignoli non proprio edificanti sul suo aspetto fisico. La sua politica estera e le sue posizioni in merito alla crisi dell’Eurozona, specialmente nei confronti della Grecia, sono più conosciute della sua storia personale. Per questo motivo, senza alcun scopo politico, mi piacerebbe raccontare la storia di questa donna che ha in qualche modo cambiato la percezione politica non solo tedesca, ma mondiale.

Angela nasce ad Amburgo nel 1954, figlia di un pastore luterano – che influenza fortemente Angela nel modo di pensare e nei saldi principi morali – e di un’insegnante di Inglese e Latino. I genitori poco dopo la sua nascita si trasferiscono a Templin, una cittadina della Germania Est che si trova a circa 80 km da Berlino. In questa città il padre, che crede nel socialismo ma non condivide il modo in cui viene applicato nella DDR, tiene riunioni sempre più politicizzate a cui Angela assiste quasi ogni giorno.
La giovane Angela dimostra immediatamente una spiccata intelligenza, già dal liceo eccelle principalmente in matematica ed in lingua russa, tanto da vincere le olimpiadi di lingua russa di Templin. Spinta dai genitori, che conoscono le discriminazioni a cui spesso erano soggetti i figli del clero nella DDR, entra a far parte della Libera Gioventù Tedesca (Freie Deutsche Jugend) dato che questo era un possibile modo per poter farsi strada ed avere posto nelle Università.

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Nel 1973 si trasferisce a Lipsia dove si iscrive alla facoltà di fisica e a 23 anni si sposa con il primo marito, da cui prenderà il cognome, Ulrich Merkel. Dopo la laurea si trasferisce a Berlino dove consegue il dottorato in fisica quantistica sul decadimento degli idrocarburi. In seguito diventa ricercatrice all’Accademia delle Scienze Adlershof di Berlino, la più importante unità di ricerca della DDR che raccoglieva migliaia di scienziati e dove lei era l’unica donna. La scienza le consente di stare al riparo dall’occhio della DDR in quanto il suo campo era molto teorico e non strettamente legato alle tecniche di produzione sulle quali il regime puntava maggiormente.
All’inizio degli anni 80 Angela divorzia dal primo marito, ma decide di mantenerne il cognome, e si trasferisce in un quartiere a est di Berlino. I numerosi viaggi in treno per raggiungere la zona sud dove lavorava la spingono a confrontarsi quotidianamente con il muro di Berlino, scorgendo anche scorci della Berlino ovest che era loro preclusa. Non è difficile immaginare quanto questo possa aver dato la sensazione di “gabbia” a lei ed ai giovani scienziati con cui viaggiava tutti i giorni.
Quando nel 1985 Gorbaciov sale al potere in Russia e porta avanti la “Perestroika” iniziano ad avvertirsi i primi cambiamenti in tutta la zona controllata dall’ex URSS, e nel 1987, mentre il regime comunista va sgretolandosi, iniziano a prendere piede in Germania est tanti piccoli movimenti politici.
Dopo la caduta del muro Angela si iscrive a “Risveglio democratico” (democratische Aufbruch), un gruppo di attivisti di centro destra, di cui diventa presto il portavoce e, dopo le libere elezioni del 1990, proprio mentre le due Germanie corrono verso l’unificazione, diventa vice portavoce dell’ultimo governo della Repubblica Democratica Tedesca guidato da Lothar de Maizière con “Alleanza per la Germania” (Allianz fur Deutschland). Questo processo di unificazione preoccupa molti politici europei, in particolare in Francia, i quali si sentono minacciati da una Germania più grande ed inevitabilmente più forte; per questo viene siglato un accordo: La Germania si più riunire ma deve firmare il trattato di Maastricht per imporre al nascente stato riunificato vincoli politici ed economici. Questo preciso momento storico, in cui Angela inizia a partecipare attivamente alla vita politica, ha influenzato la visione politica della futura cancelliera per la quale la riunifcazione tedesca, strettamente legata ad un concetto di Europa unita, diventa forza trainante della sua visione politica.

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Angela si dimostra da subito diversa dal “tipico politico tedesco” di allora, rappresentato dai suoi colleghi, ed è ben lontana dall’immagine del politico elegante, arrogante ed impomatato, dimostra infatti avere poco interesse per l’aspetto esteriore (spesso verrà detto di lei che in questo rimane una “scienziata della DDR”). Per quanto riguarda le sue capacità politiche spicca da subito per la grandissima capacità di mediazione fra le varie parti che coesistono all’interno di Alleanza per la Germania, per il suo non cercare per forza lo scontro e per il suo non “salire sul podio” se non sotto esplicita richiesta.
Dopo la riunificazione aderisce al CDU (Christlich Demokratische Union Deutschlands), il più grande partito di centro destra dell’ovest, di stampo prettamente patriarcale e dominato da dirigenti uomini, all’epoca guidato da Helmut Kohl. Angela viene nominata dapprima ministro per le donne, i giovani e lo sport, ma poi Kohl, che la chiama la sua “Mädchen” (ragazzina) la promuove a ministro per l’ambiente, ministero che si occupa della salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza del nucleare e che riveste una grande importanza strategica in Germania.
L’approccio politico di questa “ragazzina dell’est” lascia stupiti i tedeschi in quanto molto diverso da quello a cui erano abituati, tanto che in molte occasioni i politici uomini si rivolgono a lei in modo molto autoritario, spesso urlando, quasi a volerla umiliare. Angela però non cade mai in questo genere di trappole preferendo rispondere con toni calmi, lasciando che gli avversari politici si “sgonfino” da soli.
Nel 1998 le elezioni tedesche segnano il crollo del CDU che nel 1999 viene colpito da un pesante scandalo: Kohl viene accusato di finanziamento illecito ed oltre 300 milioni di marchi tedeschi in fondi illegali vengono scoperti in un conto presso una banca di Ginevra. Mentre il popolo tedesco chiede a gran voce le dimissioni di Kohl ed il CDU cerca di insabbiare la vicenda Angela sorprende tutti con un intervento nel principale quotidiano conservatore, il Frankfurt Allgemeine, dove afferma di sentirsi moralmente offesa e dove afferma di ritenere necessario far chiarezza sulla vicenda, invitando l’ex mentore a dimettersi.

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Dopo le dimissioni di Kohl Angela diventa la donna più importante del partito. Pur avendo messo occhio sul cancellierato decide di farsi momentaneamente da parte, aspettando il momento giusto per diventare il capo del partito. Tale momento arriva nel 2002 dopo la seconda vittoria dell’SPD di Schröder: Angela va a capo del CDU e diventa leader dell’opposizione.
Nel 2005 inizia la campagna elettorale ed il momento culminante è un dibattito TV in cui l’allora Cancelliere dell’SPD risulta particolarmente sopra le righe, insistendo ad attaccarla sotto vari punti di vista. Angela opta per il suo solito metodo del “lasciar sgonfiare gli avversari”,  senza alzare i toni quando controbatte dopo aver lasciato parlare l’avversario.
Nello stesso anno il CDU di Angela Merkel vince le elezioni per un solo punto percentuale ed Angela diventa la prima donna Cancelliera e guida la “grosse Koalition” (grande coalzione) fino al termine del suo mandato. Per la prima volta nella storia tedesca ai vertici del panorama politico vi è una donna che porta una concezione di Leadership completamente diversa da quella a cui i tedeschi erano abituati: il suo stile è rilassato e dimesso, al super attico riservato al cancelliere preferisce un normale appartamento dove vive con il marito e nel tempo libero ama dedicarsi al giardinaggio.
La sua visione politica è molto moderna e molto tedesca: è favore del capitalismo e del libero mercato, ma allo stesso tempo appoggia i sindacati e considera imprenditori e lavoratori persone con uguali diritti. Come sempre da quando ha iniziato la sua carriera politica tende ad evitare lo scontro, cercando in questo modo di mantenere un ampio consenso che le permette di fare progetti politici a lungo termine.
Alla fine del suo mandato, nel 2009, viene rieletta per la terza volta e la prima situazione critica che si trova ad affrontare è la situazione innescatasi dopo la crisi nucleare di Fukushima: i verdi, che in Germania hanno molto peso politico ed infuenzano pesantemente l’opinione pubblica, attaccano la posizione filo-nucleare della cancelliera. Per questo motivo Angela decide di documentarsi leggendo qualsiasi tipo di documento sulla sicurezza del nucleare e chiedendo costanti aggiornamenti da ogni centrale per fare poi l’annuncio shock: le centrali saranno chiuse e che la Germania deve trovare fonti alternative di energia.
Ma la situazione più critica in cui si è trovata nel corso dei suoi mandati è sicuramente la crisi finanziaria dell’eurozona che assume immediatamente dimensioni enormi: se all’inizio la Grecia si trova sull’orlo della bancarotta ci si accorge presto che altri paesi europei si trovano nella stessa situazione ed è necessario prendere immediamente provvedimenti. Essendo la Germania la nazione più ricca la Cancelliera si trova ad avere una posizione di enorme responsabilità e di enorme potere. Nella gestione della crisi si trova fra due fuochi che possono essere rappresentati dai suoi due “padri”: da un lato la concezione del genitore, il pastore luterano per cui l’economia è una sorta di crociata morale nella quale chi contrae debiti deve anche pagarli (idea condivisa per altro da molti tedeschi); dall’altra parte vi è il “padre putativo” Helmut Kohl assieme la sua idea politica secondo la quale non può esistere una Germania unita senza un’Europa unita e la moneta unica ne è parte fondamentale. Per questo se dapprima ha messo vincoli estremamente rigidi per il mantenimento della Grecia nell’Euro, che le hanno causato una vasta impopolarità fuori dal suo paese, ha mostrato la volontà di soprassedere quando necessario, cercando di convincere i contribuenti tedeschi che i soldi investiti in Grecia e negli altri paesi in difficoltà fossero un investimento necessario.

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Dal 2013 Angela, che è stata confermata come leader del suo partito quasi all’unanimità, è ancora il politico più amato dal popolo tedesco, è considerata la personalità più influente al mondo dopo Barack Obama e, come abbiamo detto in precedenza, la donna più potente del mondo, anche se nessuno, all’inizio, avrebbe scommesso sul suo futuro politico: in una società ancora profondamente maschilista essere una donna dell’est deve aver ingannato molti osservatori sia dentro che fuori dal suo partito.

 

Fonti:

Ubaldo Villani Lubelli: Enigma #merkel. In Europa il potere è donna: Angela Merkel ed. goWare

Richard Herzinger: Die fruehen Jare der Angela Merkel http://www.welt.de/politik/deutschland/article116086112/Die-fruehen-Jahre-der-Angela-Merkel.html


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