Angelino Alfano: tra Mare Nostrum e “vu’ cumprà”, la voce di Lampedusa

Creato il 15 agosto 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino - 15 agosto 2014

Di Mario Marrandino. Angelino Alfano a Lampedusa: “Il premier Matteo Renzi ha detto che occorre riscrivere l’intero Statuto dei lavoratori, non solo l’articolo 18 ed è il primo leader della sinistra ad affermare questo, quindi siamo sulla strada giusta”.

Una “Unione” si definisce tale quando entra in gioco automaticamente, senza sé e senza ma, il meccanismo della solidarietà: sia nei confronti di un membro in difficoltà, sia nel supporto di un popolo estraneo in situazioni difficili: l’Europa deve dare risposte su Mare Nostrum, questo è ciò che pretende Alfano, e non si accettano scusanti o ulteriori rinvii. “Il prossimo 18 ottobre è il giorno dell’anniversario di Mare Nostrum e non ci potrà essere un secondo anniversario. L’Europa deve dare subito risposte sulla sua capacità di prendere nelle sue mani l’operazione, altrimenti l’Italia dovrà prendere una decisione e io ho già una proposta da portare all’attenzione del governo”.

Imperversa ancora la questione “vu’ cumprà” sul “Tavecchio 2.0″, Alfano. “Gli italiani in vacanza sono stanchi di essere molestati dai vu’ cumprà”, questa la frase pronunciata in occasione della presentazione dell’operazione “Spiagge sicure”. Nel gergo utilizzato “non c’è nessun connotato razzista: è stata una grande tempesta in un bicchiere di ipocrisia”. “Ho sentito editoriali col sapore nauseante dell’ipocrisia. Noi difendiamo il brand Italia, il made in Italy dalla contraffazione, altrimenti avremo punito gli imprenditori italiani che pagano le tasse”. Conclude dicendo: “Bisogna dire ‘venditori abusivi irregolari presso le spiagge’? Valga per gli ipocriti questa definizione e l’Italia “non può continuare a pagare il conto di tutto quello che si verifica nell’altra parte del Mediterraneo, perché poi al netto di tutte le chiacchiere, la verità vera, quella materiale, che ci consegna questi sbarchi è che l’instabilità della Libia si scarica sulla Sicilia e sull’Italia. Ecco perché noi diciamo all’Europa che l’immigrazione non è un problema italiano ma europeo”.

Lampedusa è il cuore di entrambe le questioni, sia Mare Nostrum che la faccenda dei venditori ambulanti. Alfano sottolinea che, a causa delle migliaia e migliaia di migranti che sbarcano al suo porto, l’isola “ha comunque pagato un prezzo alto sul piano dell’immagine ed anche quest’anno si registra un calo delle presenze turistiche”. Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa, da atto “a questo governo e al ministro Alfano di un cambio di azione rispetto al ruolo della nostra isola. Lampedusa ha ricominciato a respirare, ora bisogna ragionare su cosa fare quando riaprirà il centro di accoglienza, attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione. Potrebbe essere utilizzato per ospitare le categorie più vulnerabili, donne e bambini”. 


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