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Angkor Wat

Da Matteo Picchianti @Matteod612

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La nostra principale, per non dire unica, meta in Cambogia: il sito di Angkor Wat, per molto tempo soltanto immaginato attraverso le foto.
L’ingresso al sito costa 40$ e consente 3 giorni di visita (noi lo abbiamo sfruttato per 2 giorni e mezzo), questa almeno è l’opzione che abbiamo scelto noi; l’abbonamento da 1 giorno non consente neanche lontanamente di rendersi conto
dell’immensità del complesso, l’intera settimana al contrario annoierebbe, portando a visitare anche templi che un reale valore ed interesse non ce l’hanno. Gli abbonamenti sono personali, con tanto di fotografia (non è più necessario portarsela da casa) e quindi non interscambiabili tra varie persone, i controlli sono praticamente ovunque, lungo il perimetro e dentro il sito.
Angkor Wat si trova a 7km da Siem Reap ma i km da fare per visitarlo sono molti di più, circa 40, visto che i singoli templi possono distare tra loro anche qualche km. Informandomi in rete prima di partire, cercavo il mezzo migliore per visitarlo: resto tutt’ora convinto che, in un mondo perfetto, la bicicletta sia il mezzo più adeguato per il rispetto che si deve portare a certi luoghi; purtroppo il mondo è tutt’altro che perfetto ed io un idealista del cazzo, il risultato è che ci ritroviamo in bici in mezzo a uno sciame di tuk-tuk, taxi, minivan ed autobus: le bici sono rare, usate soprattutto da nord europei (ma va?!) e comunque in percentuale non superiore al 5%.
I templi subiscono un vero e proprio assalto durante tutta la giornata quando le comitive dei gruppi organizzati, dopo una comoda colazione o pranzo, vengono a farsi qualche foto sulle rovine. La soluzione è semplice e banale: visitare i templi migliori dalle 6 alle 8 del mattino e dalle 12 alle 14 durante la pausa pranzo, sembra incredibile ma la puntualità di questi orari vi lascerà a bocca aperta, alle 12.01 non si vede più nessuno (o quasi) in giro.
Eviterò la descrizione di ogni singolo tempio, sicuramente in giro ne troverete a centinaia, vi lascio però l’itenerario che abbiamo fatto noi e che ci ha particolarmente soddisfatti:

1 giorno (mezza giornata)
Angkor Wat
Phnom Bakeng

2 giorno
Ta Prohm
Thommanom e Chau Say Thevota
Ta Keo
Ta Nei
Sras Srang

3 giorno
Angkor Thom
Preah Khan
Preah Neak
Ta Som
Pre Rup

Alla fine del primo giorno, dopo la visita ad Angkor Wat, invogliati dai suggerimenti della Lonely Planet Vietnam, ci dirigiamo al Phnom Bakeng per assistere al tramonto. La nostra speranza era che il tramonto fosse su Angkor Wat, Angkor Thom o su qualche altro complesso: in realtà il tramonto è su dei campi, neanche particolarmente belli o curati, e non vale assolutamente la pena: smettiamola di vedere ogni cosa stupenda quando siamo in viaggio! C’erano persone che si sgomitavano per fotografare un tramonto sul niente come se non avessero mai visto tramontare il sole in vita loro.

Il secondo giorno, il primo obbiettivo appena svegli è stato il Ta Prohm, uno dei templi a cui tenevamo di più. Ha mantenuto tutte le aspettative che avevamo: meraviglioso, ma solo dalle 6 alle 8. Dopo quell’orario vi potreste spostare al Ta Nei, un “piccolo Ta Prohm”, niente di eccezionale ma la strada sterrata in mezzo alla boscaglia per arrivarci è molto rilassante e vi potrete allontanare per mezz’ora dall’incessante suono dei clacson.

Il terzo giorno il secondo obbiettivo a cui tenevamo era il Bayon: non ci ha fatto impazzire, la aspettative erano molto alte ed in piccola parte sono rimaste deluse. Forse il minor fascino è dovuto semplicemente al fatto che non si tratta di un complesso di templi ma di un unico tempio. Assolutamente da visitare invece il Preah Khan che non conoscevamo e si è rivelato una bellissima sorpresa. Concludiamo la giornata, sempre su suggerimento della “fidatissima” Lonely, al Pre Rup dal quale si dovrebbe “godere di una meravigliosa vista sulle risaie circostanti”: considerando che ad ostruire la vista delle risaie c’erano ettari di boschi secolari, devo essermi comprato la Lonely Planet Vietnam 1901.
Invece di perdere troppo tempo al Pre Rup, vi consiglio, sempre sull’ora del tramonto di girovagare per le campagne tra il Pre Rup e lo Sras Srang dove le risaie le vedrete veramente ed insieme a quelle anche le persone che ci lavorano.

Il giudizio complessivo su Angkor Wat è ovviamente positivo, tutto il complesso nella sua maestositа è impressionante. A Siem Reap c’è in vendita anche un DVD particolarmente ben fatto “Angkor Wat – The land of Gods“, se la vostra fantasia non dovesse bastare, le ricostruzioni del DVD vi aiuteranno a capire cosa doveva essere Angkor Wat nel pieno dell’impero Khmer; l’unico appunto che mi sento di fare riguarda le modalitа di accesso: siamo in mezzo alla giungla, che non ci siano altri mezzi più silenziosi dei pulmann?20$ al giorno di biglietto mi rispondono di no.

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