La notizia non ci coglie di sorpresa ma, nel corso dell’anno 2012, la produzione petrolifera in Angola, dato certo, è addirittura aumentata del 4,5%.
L’indicatore è stato fornito dal presidente del consiglio di amministrazione di Sonangol, la società statale che gestisce di fatto la produzione di gas e di petrolio angolano.
Attualmente l’Angola, conferma appunto il signor Francisco Lemos Maria, estrae niente di meno che un milione e 700 mila barili di petrolio al giorno.
Niente male per il suo sviluppo in prospettiva.
Ciò significa che ci sarà una crescita più che significativa del prodotto interno lordo (PIL) per il Paese, nonché un discreto introito per le casse dello Stato su quelle che sono le normali entrate fiscali.
E’ comprensibile,allora, e si spiega, con un’Europa mediterranea decisamente in crisi, l’elevato numero di portoghesi e spagnoli che emigrano alla ricerca di lavoro in questo Paese.
Così come non sono mistero le forme di cooperazione sud-sud con altri Paesi africani confinanti (Namibia).
E, naturalmente, l’interesse mirato degli onnipresenti cinesi, che anche in Angola stanno realizzando, di questi tempi, numerosi e prosperi affari.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)