AngryRain

Oggi mi sento invidiosa, estremamente invidiosa.
Ho guardato dalla finestra quelle nuvole tronfie, scurissime, piene di acqua che da lì a poco erano pronte a vomitare fuori con una certa irruenza.
E' il momento giusto, e inizia lo scrosciare. E' come se sentissi le loro voci in coro, una che rincorre l'altra sospinta dal vento del "non ce la faccio più".
E ora che la pioggia battente si schianta velocemente al suolo, uno spicchio di sole che arriva timidamente è il primo segnale che quella certa frustrazione sta ormai passando.
Beate loro, che quando è il momento sfogano la loro rabbia su ogni cosa che trovano, e non devono pensare alle conseguenze del loro gesto.
Saranno finalmente libere, sgonfie e di nuovo chiare, leggiadre. Cumuli di pseudo panna montata che poi montata non è. E' completamente dissolta: la rabbia, anche quella certa incazzatura emotiva che anche le nuvole sanno provare.
Che si chiamino Lucy, o sarcazzo, sono lì, prepotenti nel loro abito grigio fumo a presentarsi sopra di noi, a guardarci beffardamente mentre spurgano.
E adesso, nel pieno di tale processo, si liberano, come in un amplesso caotico, in un orgasmo di pioggia.
Sarà anche piacere, ma credo che sia solo e soltanto rabbia.
Dio mio, se vi invidio.