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Angvik – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 19/05/2014

Cover Angvik

PC TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Alastair John Jack

Produttore: Alastair John Jack

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 24/02/2014

VISITA LA SCHEDA DI Angvik

Pro-1Sfida costante... Contro-1... Ma non per tutti

Pro-2Alcune meccaniche interessanti Contro-2Durata esigua nonostante la rigiocabilità

Angvik è un platform che prende la sua più grande ispirazione da Ghosts ‘n Goblins. Vi ricordate di Arthur, il cavaliere a cui basta un colpo per perdere l’armatura e restare in mutande? Il gioco sviluppato da Alastair John Jack si comporta allo stesso modo. Per dare un po’ di senso al nostro vagare, l’autore descrive brevemente la storia: il castello è sotto il controllo di un barbaro e nessuno ha il coraggio di confrontarsi con lui, quindi toccherà a noi prendere l’equipaggiamento di nostro padre e partire per combattere l’invasore.

angvik-evidenza

Tuo padre era…

Dopo aver optato per avviare il gioco in modalità finestra o a schermo intero, che perde però un po’ in qualità, verremo posti di fronte alla scelta della classe con cui iniziare la nostra avventura. La selezione recita “tuo padre era…”, e sotto si presentano le varie opzioni: un re, un lanciere, un pastore, un paladino, un “imbottigliatore”, un contadino, e perché no, un grand’uomo (la scelta della classe in questo caso sarà casuale e dettata dal gioco). Non ci viene spiegata la differenza tra le varie classi, o i punti di forza, ma sarà visibile soltanto il diverso aspetto rappresentato da disegni. La maggiore differenza oltre all’aspetto esteriore la fa l’equipaggiamento di partenza. Ad esempio il paladino è in grado lanciare una croce a mo’ di boomerang, mentre il pastore evocherà pecore esplosive. Ogni utilizzo finisce per consumare i nostri strumenti di difesa, così come ogni danno ci spoglia di un pezzo di armatura. Per fortuna potremo recuperare pezzi uccidendo alcuni nemici, o raccogliendoli direttamente negli scenari. In nostro ulteriore aiuto vengono due strumenti, sicuramente tra le meccaniche di gioco più interessanti che cercano di rendere il gioco più vario. Il primo aiuto ci viene fornito da un pennuto blu sempre al nostro fianco, con la capacità di covare le uova che potremmo trovare nel livello, e che una volta schiuse liberano ciascuna un colombo che andrà ad attaccare come un kamikaze il nemico più vicino. Il nostro aiutante compie anche un’altra funzione, infatti agisce come zaino in cui depositare oggetti e boccette contenenti oli, quest’ultimi dotati di caratteristiche particolari. Ad esempio cospargendo l’armatura di olio verde, la si potrà rendere esplosiva e disintegrandosi al primo colpo ricevuto porterà con sé il nemico nella tomba. Uno degli ostacoli iniziali potrebbe essere rappresentato da uno schema controlli alquanto inusuale e scomodo per la tastiera, come il saltare con S e colpire con A e D. A questo problema si può porre da subito rimedio impostando controlli alternativi nelle opzioni.

Il titolo non ha una durata considerevole, infatti se siete particolarmente abili e dotati di pazienza potrete finirlo anche in mezz’ora. La sua caratteristica principale è data dalla difficoltà, quindi se cercate la sfida siete certi di trovare pane per i vostri denti, ma costruire un gioco sul fattore difficoltà è anche un’arma a doppio taglio perché potrebbe risultare frustrante e noioso dover ricominciare ogni volta dall’inizio, data l’assenza di checkpoint. C’è da dire che ogni tipo di nemico segue uno specifico schema di movimento, e una volta imparato a conoscerlo si tratta solo di fare attenzione. La presenza dei nemici nei livelli subisce una leggera variazione ad ogni nuova partita, in modo da non abituare troppo ad un certo pattern. Siamo rimasti un po’ sorpresi in negativo dalle ambientazioni presenti, non sono minacciose, non trasmettono minimamente il senso di pericolo, anzi sembra quasi di trovarsi in un mondo disegnato a mano, colorato e gioioso, popolato da strane creaturine fantastiche. Alberi in miniatura che lanciano turbini di foglie, piante che sparano probabilmente veleno, tartarughe, piranha, gelatine blu, e molti altri nemici. Va dato atto che ce ne sono di molti tipi considerando la lunghezza esigua degli stage.

Angvik – Recensione IN CONCLUSIONE
Angvik non è un gioco per tutti. Sicuramente coloro che amano le sfide, i platform con elementi roguelike e i giochi del passato come Ghosts 'n Goblins potranno dargli una possibilità visti i 2,99 euro per portarselo a casa, e magari riuscire ad apprezzarlo nei suoi tentativi di proporre alcune meccaniche interessanti. Tutti gli altri si troverebbero davanti ad un prodotto frustrante e poco attraente. ZVOTO 5.5
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