Magazine Diario personale
ANICCĀ - TUTTO CAMBIA Stando a questo principio buddhista tutto cambia ed è questa l’unica certezza. Le emozioni che si provano nella vita risentono di questa verità che costituisce la natura stessa del divenire. L’instabilità sarebbe quindi ciò che caratterizza la nostra esistenza, in un movimento dove si passa dal positivo al negativo, dal bene al male, dall’ insoddisfazione alla soddisfazione e viceversa. La primavera ed il fiore che si apre contiene dentro di sè anche il rigido inverno, capace di congelare ogni cosa. Si potrebbe pensare che tale dinamica sia la sventura dell’uomo, condizione che lo costringe a fluttuare in movimenti che gli creano instabilità. Di fatto, tale ciclicità rappresenta una condicio sine qua non, della vita. Si può preferire il calore dell’estate al freddo dell’inverno. Tuttavia, se non vi fosse anche l’inverno non vi sarebbe neppure l’estate. Si può preferire avere la pancia piena rispetto la pancia vuota, tuttavia se non vi fosse la pancia vuota sparirebbe la pancia stessa. Inoltre, questa discriminazione tra pieno e vuoto appare essere una deduzione esclusivamente razionale. Il seme contiene l’albero e l’albero contiene il seme, anche se la mente li separa seguendo un’osservazione che evidenzierebbe una diversità. La mente ha la capacità di creare differenze e credere fermamente in ciò che ha creato, come se fosse l’unica verità possibile. Che sia questo passaggio a rappresentare il seme della follia? da: Conversazioni notturne in compagnia di un gufo--------------