Anima

Da Maurizio Lorenzi

Sono giorni di domande, musi lunghi, carezze, risposte e sorrisi. In quest’ordine.

Le domande le trovo accatastate sulla scrivania, coccolate da un sottofondo musicale che richiama una città che esercita fascino in modo naturale: New York.

Corsi e ricorsi, sensazioni che non spiazzano ma sanno toccare dentro. E’ solo il delirio dell’anima che sta per venire allo scoperto. Nulla di negativo, intendiamoci. Si tratta della rievocazione di una liberazione che ha il sapore del mondo e di un morbido abbraccio con esso. Meraviglia dell’essere, del sentire e del definirsi. Perchè siamo e non abbiamo. Saremo e non avremo. L’essenza calcia il materiale e lo scaglia lontano. Nel cielo a intermittenze blu, nascosto tra le stelle.

Giochi di parole, interessanti regressioni, voglia di vivere, deasiderio di comprendere. Con il sorriso sulle labbra.

Promesse d’amore che sfrecciano sopra di noi come scie di aerei. Scommesse d’amore che slacciano la cintura e si mettono a camminare, nella carlinga.

Siamo al finale, mentre la melodia mi ricorda all’infinito che c’è “argento tra le stelle”. Prima che cali il sipario, una provocazione. Gli angeli non hanno sesso. Nemmeno le anime. E quindi noi, chi o cosa siamo stati in vite pregresse? Ci chiamavamo al maschile o al femminile? Siamo in grado di amare più persone o anime, in più vite? E soprattutto, ha senso porsi questi interrogativi?

Delirio dell’anima, che bussa. Forte.

Arriviamo. Finalmente. Anche solo per gioco.

Evviva. Fulmini e saette ci sorridono. Tra una sfida d’amore e l’altra, ora e sempre.

       MaLo


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