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Danza sulle note del suo piano Animablu. Danza e finge di sorridere davanti al suo pubblico di saltimbanchi. Fuori c’è una luna tonda e bianca, così grande che a lei sembra di toccarla mentre solleva le braccia e ruota su se stessa, imbevendo l’aria del suo respiro. Il cielo è una macchia scura. Lo vede spruzzare sopra il tendone trasparente gocce di buio. Salta sulla terra umida. Gli occhi sono ocra e cercano tra le facce incantate della gente quella del suo venditore di illusioni.
Le ha rubato la voce e spezzato il cuore nel giro di un pensiero e a lei non è rimasta che la musica, un canto muto sciolto in una lacrima. I capelli, bionde spighe di grano, si agitano sulla schiena e si attorcigliano sulle dita, quasi a strapparle via l’ultima promessa di dimenticare i giorni vissuti in sospensione. Ancora un passo. Un clown, il suo, si avvicina con il frac arcobaleno e le stringe una mano. Animablu lo osserva e sa che con lui le parole sono inutili. Basta uno sguardo per capire. Lo cercherò e riprenderò quello che ti ha sottratto, è una promessa Animablu. Ma lei non vuole più niente dal venditore. Può anche tenersela la mia voce. Ormai l’ha corrotta. Il pagliaccio le sfiora una guancia. Ma tu non ridi più. E a me manca il rumore delle tue risate. La ballerina incrocia le dita con le sue e le bacia. Se tu mi aiuterai ritorneranno. Mima con le labbra quel pensiero e l’uomo annuisce, mentre il pianoforte regala gli ultimi bisbigli.Un applauso. Un inchino. E le luci si spengono. Solo i riflessi lunari restano a incorniciare i visi di Animablu e del suo clown immobili al centro della pista, in attesa che il circo si svuoti. L’uno accanto all’altra. Per sempre.
Dedicato a chi aspetta il proprio “clown speciale”.
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Foto di Sandoval PhotographyLicenza creative commonshttp://www.flickr.com/photos/alejandrosandoval/
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