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Animal Crossing X Mario Kart 8

Da Videogiochi @ZGiochi
di Jacopo "ED64" Retrosi

Nintendo non è certo una cima se si tratta di restare al passo con i tempi, ma tra le numerose “tendenze moderne” con cui proprio non sembra andare d’accordo, l’unica ad aver conciliato con la sua filosofia è quella dei DLC. Un sacco di gente gridò allo scandalo quando la casa di Kyoto annunciò agli albori di questa generazione l’intenzione di rilasciare contenuti a pagamento per le sue ip di punta, tuttavia ad oggi i titoli soggetti a questo trattamento non sembrano aver deluso le aspettative, al contrario. Tra questi, Mario Kart 8 ne è probabilmente l’esempio più significativo: per un esborso relativamente modesto, l’espansione dedicata a Zelda dello scorso autunno rimpolpò una discutibile mole di contenuti con nuovi piloti, componenti, tracciati, confezionati con una cura addirittura superiore a quella riservata al roster ufficiale; l’affare ovviamente diveniva ancora più ghiotto prendendo in considerazione l’acquisto del season pass, che a fronte di un piccolo extra avrebbe garantito accesso immediato anche alla seconda ondata di DLC, non appena disponibile al pubblico, ergo giusto qualche giorno fa. A quasi un anno dall’inizio dell’ottavo gran premio del Regno dei Funghi, il tour tra le lande di Animal Crossing è finalmente a portata di mano, e per commemorare l’evento eccovi le nostre impressioni a riguardo, assieme a un paio di note sulla recente introduzione della diabolica 200cc.

mario-kart-8-logo

YEAH! THE FINAL LAP!

Nonostante la qualità eccelsa dei contenuti presentati nella prima espansione, tra le (poche) note di demerito spiccava il debutto di personaggi ridondanti, o meglio altri personaggi ridondanti, ad un cast già di suo abbastanza insipido. Sebbene bizzarra (e qualcuno azzarderebbe fuori luogo), la conversione di Link a pilota di kart si è rivelata una trovata geniale; l’eroe del tempo ha aggiunto quel tocco di varietà sopra le righe che mancava al titolo Nintendo, spalancando le porte a futuri cross-over con altri brand della casa di Kyoto, tuttavia i cloni di Mario e Peach in tenuta da furry si potevano facilmente accantonare in favore di candidati ben più interessanti, un errore fortunatamente non ripetuto in questa occasione. Il trio nascente comprende infatti l’ormai blasonato Villager, in trasferta dopo le legnate dispensate su Smash Bros (non è la nostra variante preferita, ma possiamo conviverci), Fuffi, a quanto pare nuova beniamina tra gli animaletti del villaggio, a giudicare dai suoi recenti ingaggi, tra cui sempre l’opera di Sakurai, e infine Skelobowser, gradita ricorrenza negli spin-off sportivi dell’idraulico, assente però dal kartodromo dai tempi di Mario Kart Wii; ok, nell’ultimo caso essenzialmente abbiamo a che fare con una controfigura un po’ a dieta del re dei Koopa, ma è comunque meglio di un altro infante… Buoni anche i supplementi al garage, tra una sbilanciatissima supercar riservata al time trial, uno scheletrico trike per l’altrettanto ossuto concorrente, e un delizioso set griffato Animal Crossing adatto alle gite campestri, sia il robusto chassis a forma di scarabeo o lo scooter modello “vespetta”, muniti di comodi pneumatici dal battistrada ispirato alle tipiche zolle erbose delle serie, e un grazioso deltaplano di carta finemente decorato; inutile dire però che quel che ci interessa davvero sono i tracciati.

E’ cosa c’è di meglio del chiassosissimo Baby Park per dare il via alle danze in grande stile? Certo, il mancato apporto degli attacchi speciali di Double Dash e l’installazione di un guard rail a separare le due carreggiate, ora leggermente più ampie, negano sul nascere lo stesso, delirante caos amato su GameCube, tuttavia il maggior numero di piloti in pista assicura violenza gratuita per tutti, merito dei frequenti doppiaggi e dei blocchi oggetto in costante movimento, creando un parapiglia a tratti indecifrabile in grado di ribaltare l’ordine di gara in un batter d’occhio; segue una restaurata Terra del Formaggio da Super Circuit, collocato per l’appunto in un improbabile paradiso caseario, un canyon di groviera e fontina (i cui “fori” si possono utilizzare a mo di rampa acrobatica) sorvegliata da dei minacciosi catenacci. Si tratta di un tracciato sinuoso e veloce, talmente irriconoscibile rispetto all’originale da poter essere tranquillamente considerato una new entry, che farà la felicità dei maniaci dei miniturbo, come il Boscodromo, che si snoda all’interno di un gigantesco tronco cavo immerso nel verde, ravvivato dai cori tribali dei Tipi Timidi sugli spalti; un’altra tappa tecnica e piuttosto variegata che non consente distrazioni, lasciando al contempo notevole libertà di approccio ai giocatori. Chiude la coppa Crossing l’omonimo circuito, un fantastico tour in uno dei caratteristici villaggi del brand, dalla conformazione semplice, ma comunque intrigante: si parte dall’area urbana in prossimità della piazza centrale, per poi sfrecciare tra gli alberi da frutto, quindi una breve escursione in spiaggia, e di nuovo al traguardo mentre si schiva Mr.Resetti che fa capolino dal terreno. Lungo il tragitto è possibile scorgere numerosi NPC che parlottano a bordo pista, palloncini che rilasciano oggetti se urtati al volo, stelline e conchiglie al posto delle solite monete, e udire jingle familiari, come il tema del negozio di Tom Nook, quello della Piccionaia, e persino le melodie di K.K. Slider; l’illuminazione inoltre cambierà a seconda dell’orario della console, e anche le stagioni si alterneranno randomicamente, nulla che influenzi il comportamento dei kart, giusto un piccolo tocco di classe che non ci è affatto dispiaciuto.

Meno prominente, sebbene tutt’altro che sottotono, il trofeo Campanella si apre con una rinnovata Koopa City da Mario Kart 7, forse non il tracciato più interessante dal punto di vista estetico, complice lo sterile background cittadino illuminato dai neon, in compenso la rapida sequenza di tornanti e chicane, e l’asfalto bagnato a menomare la tenuta in curva costituiscono un ottimo banco di prova per gli esperti del settore; il binomio pioggia battente e luci soffuse poi gli dà quel look anni ’80 davvero affascinante. A seguire un altro “reboot” dell’era GBA, Strada del Fiocco, coloratissimo circuito in miniatura ambientato in un castello giocattolo, tra nastrini che ondeggiano dolcemente, Clown Car a molla e Mechakoopa a impegnare la carreggiata, e una carrellata di easter egg, accompagnati da un’atmosfera festosa e sognante piacevolissima; occhio però a non distrarsi troppo, il layout instabile e ricco di scorciatoie non perdona. La Mariopolitana dal canto suo invece non stupisce né a colpo d’occhio (è una metropolitana dopotutto), né pad alla mano, presentando una struttura semplice e lineare senza troppi artifici, ma diamine se quei tram la rendono adrenalinica! Un consiglio? Provate a passare tra due convogli in derapata: infarto assicurato. Ultima dell’elenco la nostra preferita dell’intero pacchetto, e come non potrebbe? Big Blue: un nome, una garanzia; scivoli, rampe, nastri turbo, zone di recupero, barriere elettriche, lo storico annunciatore, gli effetti sonori e il brano che da sempre contraddistingue lo stage remixato per l’occasione, l’anti-gravità nella sua forma più pura e avvincente, un grandioso omaggio a una delle location più suggestive del racing game sci-fi firmato Shigeru Miyamoto, che chiude in bellezza questa seconda stagione di DLC.

Nel complesso, le 8 creazioni di Nintendo EAD, oltre a prolungare notevolmente la longevità del titolo e a offrire nuovi spunti ai videogiocatori, sono caratterizzate da alcuni fattori costanti difficili da non menzionare: l’eccezionale level design, ben studiato, variegato, e che fa un uso completo e intelligente delle feature di Mario Kart 8, la maniacale cura per i particolari, siano elementi funzionali al gameplay, a ridosso dell’area di gioco, o completamente in secondo piano, dettagli minuziosi e geniali, talvolta invisibili se non si presta molta attenzione, che sottolineano l’ineccepibile direzione artistica, pronta a spremere quanta più potenza da Wii U per un panorama mozzafiato, e una colonna sonora magistrale, una spanna al di sopra di parecchie produzioni odierne. Quanto alla 200cc invece, in tutta franchezza non c’è granché da aggiungere che non sia già stato mostrato nei trailer, se non che è veloce. Ma tanto! Dimenticate l’idea che vi siete fatti di Mario Kart negli ultimi anni, disimparate le traiettorie finora abusate per limare secondi sul giro, con l’ultima patch il brand ritorna a essere quello che non era ormai più da decenni: un racing game arcade. E’ come mettersi al volante di qualcosa di completamente nuovo e diverso, sul serio: l’IA è più affilata e agguerrita che mai, il gap tra una curva e l’altra si riduce drasticamente, muri, baratri e ghiaia non sono mai stati così insidiosi, derapate e miniturbo vanno concatenati chirurgicamente e senza la benché minima esitazione, il freno assume finalmente uno scopo, ed errori di valutazione non sono affatto tollerati, pena il confinamento nelle retrovie fino a data da destinarsi; e sì, beccarsi un guscio, una banana o quello che vi pare è ahimé persino più frustrante del solito… Magnifico!

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IN CONCLUSIONE

Ancora dubbi sui DLC di Mario Kart 8? Noi non ne abbiamo, non se a per una modica cifra possiamo mettere le mani su due delle migliori espansioni mai realizzate, di quelle per cui vale quasi la pena acquistare il pacchetto completo solo per poterle saggiare, di quelle così ben realizzate che non possederle è come non aver davvero giocato il titolo in questione, un crimine a cui porvi rimedio il prima possibile. E quando si viene ripagati con un’esperienza di pregevole fattura e finemente lavorata, si è più felici di investire qualche quattrino in più; l’unico problema? Ne vogliamo ancora, e Mario Kart 8 di tanto in tanto ha bisogno di materiale fresco per riaccendere la sfida dentro le mura domestiche oppure online. Un solo quesito ci attanaglia: prima Mute City, ora Big Blue; Nintendo continua ad attingere al mondo F-Zero per rivelare indirettamente un nuovo capitolo in via di sviluppo, o forse vuole lasciar intendere ai fan che d’ora innanzi questa sarà l’unica soluzione per potersi mettersi al volante della Blue Falcon in alta definizione? Il mistero si infittisce…


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