Anche dopo 1984, Orwell è riuscito nuovamente a stupirmi, credo sia un genio e un visionario, un pilastro della letteratura e consiglio entrambi i romanzi a tutti i lettori, per crescere.
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
AUTORE: George Orwell EDITORE: Mondadori PAGINE: 140 PREZZO: 9,00
Gli animali della fattoria Manor decidono di ribellarsi al padrone e di instaurare una loro democrazia. I maiali Napoleon e Snowball capeggiano la rivoluzione che però ben presto degenera. Infatti Napoleon, dopo aver bandito Snowball, introduce una nuova costituzione: "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri". La dittatura e la repressione fanno riappacificare gli animali con gli uomini che ormai non appaiono più agli exrivoluzionari molto diversi da loro.
Le favole di Fedro, dominate da animali che avevano una caratteristica propria degli esseri umani, ovvero la capacità di parlare, erano brevi racconti di natura esemplare dai quali era possibile trarre dei precetti morali, insegnamenti condivisi dalla comunità e tramandati alle generazioni. Orwell si riallaccia in maniera esemplare a questa lunga tradizione, creando una favola che abbia il compito di veicolare idee politiche e sociali, ma soprattutto di smascherare le crude verità sui regimi del suo tempo (in particolare il comunismo)e che cerchi di smuovere gli animi inerti dei suoi contemporanei riuscendo a svelare in maniera indiretta ma significativa
“Dodici voci si alzarono furiose, e tutte erano simili. Non c'era da chiedersi ora che cosa fosse successo al viso dei maiali. Le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.”
Orwell con questa “favola” attacca apertamente il totalitarismo sovietico di Stalin e, anche per questo, trovò diverse difficoltà, come afferma lui stesso in un articolo alla fine del romanzo, per la pubblicazione. Non è quindi soltanto letteratura ma politica, satira, attacco agli ideali utopici della Rivoluzione Russa, alla degenerazione di un regime assassino, all’attività di propaganda che rendeva nulla la capacità di raziocinio, riuscendo a creare in questo modo non soltanto una critica violenta e aperta nei confronti delle realtà che lui stesso si trovava a vivere, ma anche un monito per le generazioni future affinché non si ripetessero gli errori del passato, affinché la società non diventasse come quella descritta nel romanzo 1984. Orwell comprese bene come nel regime sovietico una stretta oligarchia viveva nel lusso e nell’agio della stabilità e della sicurezza mentre la maggior parte della popolazione viveva nello sfruttamento e nella povertà. Non a caso il comandamento che alla fine sostituisce i precedenti sette, che potrebbero quasi simboleggiare gli ideali della Rivoluzione Russa, è: “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri”. È infatti un’opera ricca di allegoria e significato: l’Animalismo non è altro che il comunismo basato sulle teorie di Marx, la cacciata di Jones rappresenta il rovesciamento dello zar, il conflitto tra Napoleon e Palladineve rappresenta quello tra Stalin e Trozkij, il crollo del mulino a vento rappresenta l’incendio del Reichstag, causato probabilmente dai nazisti ma la cui colpa fu data ai comunisti che vennero perseguitati e torturati. Ma l’opera può simboleggiare anche l’essenza di qualsiasi regime totalitario: basti pensare all’attività di
Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo a tutti i lettori anche se penso sia più produttivo leggerlo dopo aver studiato e avere un quadro generale delle vicende storiche che vengono simboleggiate. Orwell è un intellettuale che decise di non restare impassibile ma di gridar a gran voce affinchè potesse essere sentito, affinchè anche i ciechi riuscissero a vedere quello che stava accadendo, affinchè la ragione potesse essere svegliata dal torpore eterno nel quale sembrava destinata a restare. Affermava Primo Levi: “«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario».. Leggete dunque questo libro e conoscete, tramandate alle generazioni future.
VOTO:
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