Bòia
Forse dal latino boia(m) ‘gogna, ceppo, catena’; usato più frequentemente al plurale boiae -arum, dal greco boêiai (dorái) ‘(corregge) per i buoi’.
Sostantivo maschile invariabile.
1. Chi esegue le condanne capitali.
Essere il boia di qualcuno: (figurato) tormentare qualcuno in modo spietato, crudele.
2. (estensione) Ribaldo, mascalzone: è un vero boia.
Faccia da boia: viso sinistro e truce.
In esclamazioni di rabbia, di disappunto: boia d’un mondo!
Aggettivo invariabile.
Cattivo, tristo: mondo boia!, boia cane!, tempo boia!
(iperbolico) Insopportabile, terribile: fa un freddo boia, caldo boia.
Una (parola) giapponese a Roma
Clapier [kla'pje]
Voce francese, dal provenzale antico clapier ‘sasso, roccia’.
Sostantivo maschile invariabile.
(geologia) Frana di grossi blocchi di rocce alle falde di un versante montuoso.
Ci scrive Frustalampi.
— Rispetto alla battuta obbligatoria di oggi [quella da dire a chi lascia la porta aperta, N.d.C.], si dice anche (in Toscana) : "Ma che c’hai le fascine, a casa" (al posto della porta, ovviamente). —
Tommaso Feleri! Chi era costui?
Secondo indizio
Per dare inutilmente un po’ di pepe alla vicenda si inizia con alcuni, pochi, avvenimenti legati alla guerra, alle guerre del periodo. Forse proprio perché nel libro non succede nulla il protagonista viaggia per cercare la guerra, e per cercare il suo eroe militare. Per fare ciò deve espatriare, deve scappare dalla famiglia, viene scambiato per una spia, viene arrestato, quasi viene ucciso più volte. Però succede poco, ci si annoia.