Catoblèpa o catòblepa
Dal latino catoblìpa(m), che è dal greco katôbleps -epos, composto di katá ‘in giù’ e blépein ‘guardare’.
Sostantivo maschile.
Animale leggendario africano dell’antica zoologia greca e romana, mezzo rettile e mezzo toro, che teneva sempre il capo rivolto a terra e aveva la facoltà di uccidere con lo sguardo.
Catoblepìsmo
Derivato di catoblepa (non è chiaro per quale motivo, forse perché uccideva?), neologismo creato nel 1962 dall’economista e banchiere Raffaele Mattioli.
Sostantivo maschile.
Commistione presente negli anni 20 del ’900 in Italia tra il mondo dell’industria e il sistema creditizio ordinario, con l’effetto di avere il controllato che controlla il controllore.
La parola catoblepismo è stata utilizzata nell’aprile scorso dall’allora ministro Fabrizio Barca per indicare il legame tra i partiti politici e l’apparato statale italiano.
Una (parola) giapponese a Roma
Cagoule [ka'gul]
Voce francese, dal latino tardo cuculla, propriamente ‘cappuccio’.
Sostantivo maschile invariabile.
(abbigliamento) Nel linguaggio della moda, mantellina con cappuccio.
Michelangelo ci invia un contributo, e noi lo pubblichiamo ringraziandolo.
— Di tutto di più è la RAI per il Giro d’Italia: ottime cronache, approfondimenti e riprese.
La grafica è però in inglese. Abbiamo: front on the race, back of the peloton, leader on the race, laps to go, intermediate sprint e AVG race speed durante la cronaca della corsa.
Alcune riprese dei particolari sono "fight for pink". Il vincitore di tappa è un "winner stage" e l’ordine d’arrivo è "overall standings".
La tappa è tutta a Napoli e il "San Paolo stadium" inquadrato dall’alto è chiamato dal telecronista "stedium". Improbabile è la traduzione inglese del gruppo in "peloton", molto francese.
Al Tour de France ed alla Vuelta Espana le televisioni usano la grafica nella lingua nazionale; alle grandi corse del nord (Fiandre, Roubaix, Liegi) il francese e il fiammingo vanno alla grande e così pure il basco per le corse nel nord ovest Spagna.
La prima tappa è vinta dall’inglese Cavendish che, stravolto dalla fatica pochi metri dopo il traguardo, risponde in accettabile italiano e con grande cortesia all’intervistatrice RAI, che lo interpella ovviamente in inglese.
Grazie gentile ciclista per il rispetto alla nostra lingua, che noi non abbiamo più, neppur quando ci mostriamo ad una ribalta sportiva internazionale. —