Animali estinti: la tigre del Caspio

Creato il 08 ottobre 2011 da Marvigar4

Macb. What man dare, I dare:
Approach thou like the rugged Russian Beare,
The arm’d Rhinoceros, or th’ Hircan Tiger,
Take any shape but that, and my firme Nerues
Shall neuer tremble.

William Shakespeare, The Tragedy of Macbeth, Actus Tertius.Scaena Quarta.

Ciò che un uomo osa, io oso. Fatti avanti come un furioso orso russo, come un rinoceronte armato di corno, o come una tigre ircana; assumi qualunque aspetto eccetto questo, e i miei nervi saldi non tremeranno.

Traduzione di Marco Vignolo Gargini

   La tigre del Caspio o tigre ircana (Panthera tigris virgata), di cui parla Macbeth nella tragedia di Shakespeare, era un esemplare di dimensioni più piccole rispetto alla tigre siberiana, raggiungeva mediamente i due metri di lunghezza per un peso di 200 kg circa, salvo eccezioni, e aveva un manto dai toni accesi simile a quello delle tigri classiche. Ho detto “era” un esemplare, dal momento che l’ultima tigre ircana, o tigre del Caspio o del Turan, è stata dichiarata estinta agli inizi degli anni ’70 del Novecento. La sua presenza si è sempre più ridotta alle zone dell’ovest e del sud del Mar Caspio, fino al deserto del Takla Makan in Cina, mentre anticamente era molto più diffusa popolando il Turkestan e le zone forestali dell’Afghanistan, della Turchia e dell’Iran. L’estinzione della tigre ircana è opera dell’uomo, tanto per cambiare, ed ebbe inizio con la colonizzazione russa del Turkestan verso la fine del XIX° secolo. La battute di caccia per accaparrarsi il trofeo della meravigliosa pelle della tigre ircana, la conversione di ampi territori di canneti in aree coltivate a cotone o altre piante, l’afta epizootica o la peste suina, e l’assoluto disprezzo umano per la sopravvivenza di questo esemplare hanno privato per sempre il nostro pianeta di uno dei felini più belli e più grandi mai esistiti. Inutili gli ultimi tentativi dell’Unione Sovietica nel 1947 e dell’Iran nel 1957 di salvare la tigre ircana dichiarandola specie protetta e comminando pene pesanti a chi la cacciava. La distruzione dell’habitat naturale unita all’arte venatoria selvaggia e bestiale dell’uomo sono le costanti di ogni estinzione di specie animali, dato che le cause cosiddette naturali incidono molto relativamente in questo tipo di sciagura. La nuova coscienza ecologica nata nel XX° secolo non ce l’ha fatta a riparare i danni enormi di millenni di violenza umana verso il mondo animale e vegetale. La tigre ircana è un’altra vittima della belva più feroce della Terra.

© Marco Vignolo Gargini

http://www.lairweb.org.nz/tiger/caspian.html



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